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Tranvia milano-limbiate, il cronoprogramma è realistico ?

Pubblichiamo l'ultimo comunicato dei Comitati a sostegno della riapertura della linea Milano-Limbiate, e rinnoviamo il caloroso invito a continuare le pressioni sulle Istituzioni, affinché la ragione e il bene pubblico prevalgano su logiche anti popolari e dannose.



TRANVIA MILANO-LIMBIATE
IL CRONOPROGRAMMA È REALISTICO ? 
LA TRANVIA CI SALVA DALLE SORPRESE !

A distanza di una settimana dal nostro ultimo comunicato del 09/12/2022, non registriamo alcun tipo di sviluppo nel senso, da noi auspicato, del ripristino del servizio sulla tranvia Milano-Limbiate, limitatamente al tratto Milano-Varedo.

Anzi, ormai è chiaro che si sta dismettendo il deposito di Varedo. Sono stati fatti trasferimenti di personale e sono state portate a Milano due vetture storiche da preservare. Condividiamo senz'altro quest'ultima decisione. Comunque si concluda questa vicenda, è importante preservare i rotabili delle linee interurbane che costituiscono un "unicum" del parco tranviario milanese. Ci auguriamo che, se il nostro appello per il ripristino della linea non verrà ascoltato, ci sia una tutela anche per un "treno bloccato" che ha caratterizzato la storia delle tranvie interurbane milanesi dagli anni '60 ad oggi.

Il giorno 12/12/2022 abbiamo anche inviato una dettagliata lettera alle Istituzioni e ad ATM con le nostre osservazioni in merito al progetto ATM di ripristino del servizio che, fortunosamente, abbiamo avuto modo di vedere.

Anche in questo caso non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Un vero e proprio di muro di gomma! Ci sembrava di aver detto delle cose sensate che riproponiamo ora nel presente comunicato in modo che ognuno possa farsi una sua idea in merito.


Tempi per il ripristino della linea


Nello studio sono previsti 9 mesi di tempo per il ripristino della linea ma i lavori veri e propri durano 4 mesi. Il resto sono progettazioni (3 mesi per il Progetto Definitivo e 2 mesi per il Progetto Esecutivo).

Tenuto conto che i lavori sarebbero effettuati “in house” da ATM, che è una Azienda partecipata al 100% del Comune di Milano (non ci sarebbe quindi una gara d’appalto), ci chiediamo se sia proprio necessario produrre un Progetto Definitivo quando, una volta presa la decisione di intervenire e accettato lo studio di ATM, si potrebbe passare subito al Progetto Esecutivo con contestuale approvvigionamento materiali.

Si risparmierebbero 3 mesi che non sono pochi. Probabilmente è la procedura già utilizzata per i lavori del 2012 che hanno comportato la chiusura della linea per soli 5 mesi (14/05/2012 – 21/10/2012).


Cronoprogramma per la riqualificazione integrale della linea

Nello studio sono ipotizzati due scenari, a seconda del ripristino o meno della vecchia linea tranviaria. In entrambi i casi già siamo in ritardo di almeno due mesi. Infatti per avere la conferma dello stanziamento dei 26 milioni mancanti è necessario attendere l'approvazione della Finanziaria e non ci risulta sia stato fatto il bando di pre-qualifica cui si fa riferimento in una nota del cronoprogramma. Esaminiamo ora i due scenari prospettati.


Scenario 2 (mancato ripristino della linea storica)

Si prevede di iniziare i lavori nel luglio 2024 con entrata in servizio a febbraio 2028 ma, come minimo (già siamo in ritardo), riteniamo si arriverà alla fine del 2024 con entrata in esercizio a metà 2028. Ciò accadrebbe se non ci fossero ulteriori ritardi di alcun tipo, cosa molto improbabile. Notiamo che l’espletamento della gara d’appalto è stato previsto per l’estate 2023 (giugno-ottobre) che non è un periodo in cui le Aziende e gli Enti lavorano a pieno ritmo.

Quante opere pubbliche complesse come questa si sono concluse nei tempi prestabiliti? In caso di ritardi, si arriverebbe comunque al 2029 ma restando senza tram per 6 anni.


Scenario 1 (ripristino della linea storica)

La nuova linea entrerebbe in esercizio a settembre 2029 con un ritardo di 19 mesi rispetto allo scenario 2 perché si comincerebbe la riqualificazione dal lotto 2 (Varedo- Limbiate). Nel frattempo resterebbe in servizio la vecchia tranvia fino a Varedo ma ci sarebbe un allungamento dei tempi complessivi dei lavori.

Questo ritardo però sarebbe compensato dal mantenimento dell’esercizio tranviario da Milano a Varedo per 2 anni e 9 mesi (33 mesi), con la possibilità di avere altri mesi di apertura della linea in caso di ritardi nella gara o nei lavori del secondo lotto (Varedo-Limbiate). Infatti la vita utile della linea ripristinata è stimata in 36 mesi che potrebbero diventare qualcuno in più, in caso gli impianti ed i rotabili fossero ancora in buono stato. In pratica si potrebbe arrivare fino a quasi tutto il 2026.

Pur aprendo la nuova linea dopo, rispetto allo scenario 2, ci sarebbe un minor periodo di assenza del tram, cioè 53 mesi (86-33=53) anziché i 67 dello scenario 2. Potrebbe sembrare una differenza non tale da far propendere per il ripristino della linea ma bisogna tenere conto che i 67 mesi ipotizzati nello scenario 2 sono già diventati 69 e crediamo si incrementeranno ancora. Nello scenario 1 ci sarebbero dei margini per assorbire, con il tram ancora attivo, i molto probabili ritardi nella progettazione della nuova linea e nella realizzazione dei lavori sul lotto 2 (Varedo-Limbiate), arrivando a coprire completamente l'ulteriore vita utile della vecchia linea, stimata in 36 mesi.
Tre anni di migliore servizio per l’utenza non sono pochi.

Infatti, mentre abbiamo la certezza della chiusura della linea storica, non abbiamo alcuna certezza sui tempi di realizzazione della nuova linea. In pratica il ripristino della tranvia è un "paracadute" contro i probabili ritardi della nuova opera.

Certo, limitandosi alla sola valutazione economica, c’è un ulteriore esborso di circa 6 milioni di euro. Qualcuno dice che sarebbero soldi sprecati ed a rischio di contestazione per danno erariale. La preoccupazione è sensata ma crediamo che le scelte politiche dovrebbero tenere conto anche di parametri non economici, quali:

- la riduzione del periodo del servizio con autobus, con un servizio migliore e più celere per l’utenza e conseguente maggior benessere;


- la riduzione degli inquinanti emessi dagli autobus in una zona già fortemente segnata dall’inquinamento da traffico;


- la riduzione della congestione stradale che inevitabilmente è aumentata con l’inserimento, nell’ora di punta, anche degli autobus sostitutivi nel già caotico traffico della Comasina.

La politica si distingue dalla semplice amministrazione tecnica proprio perché dovrebbe considerare anche il benessere generale dei cittadini che sono utenti della linea. Ribadiamo che nel 2012, pur in presenza di un progetto ad uno stadio più arretrato dell'attuale, si fece una scelta di questo tipo. Nel nostro caso, come detto sopra, cisarebbero 3 anni senza servizio tranviario anziché 6 anni. 


Manutenzione straordinaria della sottostazione di Varedo

Proponiamo anche un’osservazione sui lavori di rinnovo della sottostazione elettrica di Varedo, utile per l'alimentazione della linea tranviaria.

Se per altri componenti utilizzati nel rinnovo della linea (binari, scambi, traverse, pali) non è detto che sia possibile un riutilizzo, crediamo che i nuovi apparati della sottostazione potrebbero essere smontati e riutilizzati da ATM in altre sottostazioni della rete, visto che avrebbero solo 3 anni di vita. Quest’ultima potrebbe quindi non essere una falsa spesa in quanto gli apparati potrebbero costituire una scorta per ATM.

Ricordiamo anche che, in passato, è capitato che si facesse funzionare la linea da Milano a Varedo con la sola sottostazione di Brusuglio proprio a causa di un guasto alla sottostazione di Varedo. Quindi, pur essendo chiaramente necessario avere efficiente la sottostazione di Varedo, in caso di necessità la linea potrebbe funzionare ugualmente senza di essa.


Conclusioni

Concludendo, in base a quanto osservato sopra, chiediamo che non si perda ulteriore tempo e che si prenda la decisione di ripristinare il servizio tranviario tra Milano e Varedo.

Al Comune di Milano (in particolare al Sindaco Metropolitano Giuseppe Sala che ci aveva dato speranze in questo senso) chiediamo di dare incarico alla sua partecipata ATM di predisporre il progetto per arrivare il più presto possibile all’effettuazione dei lavori necessari.

Alla Regione Lombardia (in particolare all'Assessora Claudia Terzi che si è sempre detta favorevole al ripristino del tram) chiediamo di stanziare i 6 milioni necessari per i lavori e di coordinarsi con il Comune di Milano ed ATM per lo svolgimento degli stessi.

Le Istituzioni devono collaborare. Ci sembra che finora ciò non sia avvenuto.
Ci piacerebbe che entro Natale si prendesse questa decisione.


Mauro Anzani
Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (UTP) mauroanzani@virgilio.it
338 5303168

Michele Reggiani
Gruppo Facebook “Salviamo il tram della Comasina” mikyrex@libero.it
339 4661236

Ing. Jacopo Stocco
UTP / Gruppo Facebook “Salviamo il tram della Comasina” jacopo.stocco94@gmail.com
338 8095827


Milano, 17 dicembre 2022


Il Comunicato da scaricare in formato pdf

Milano Limbiate, nuove notizie?

Notizia importante!

Vista la sempre più critica situazione ambientale determinata in parte considerevole dal traffico privato il Comune di Milano ha varato con oggi una nuova politica dei trasporti pubblici!

Invece di investire solo in qualche lungo e costosissimo progetto faraonico il Comune interverrà da gennaio per adeguare tutta la rete di superficie a una gestione degna di un paese europeo, dimezzando i tempi medi di percorrenza dei mezzi pubblici e aumentandone la frequenza e puntualità attraverso la semaforizzazione asservita e protezione dei percorsi. Il completo adeguamento di tutta la rete tranviaria sarà concluso al massimo in 2 anni.

Il nuovo corso inizierà con la riattivazione nell'arco di pochi mesi (5 o 6 al massimo) del tratto Milano-Varedo della omonima linea, in attesa dell'inizio dei lavori che impegneranno prima il tratto Limbiate-Varedo e poi quello da Varedo a Comasina per il completo rinnovo della linea.
Contemporaneamente partirà la cantierizzazione della ormai tanto sospirata linea Milano Seregno.

Si prevede con l'insieme di questi provvedimenti di ridurre di una importante percentuale il traffico in entrata a Milano, favorito anche dalla maggiore puntalità e velocità dei mezzi in ambito urbano, con la conseguente riduzione di traffico, inquinamento e effetti conseguenti sulla salute e qualità della vita dei cittadini.

I progetti di nuove linee su ferro verso sud, est e ovest dell'hinterland, alcune già in studio da anni, verranno presentate nei prossimi mesi al governo per i relativi finanziamenti...

...Ah no?

Non è così?
No, purtroppo no.

La realtà purtroppo è l'esatto opposto.
Le Istituzioni, a tutti i livelli, continuano a non rispondere in maniera vagamente sufficiente alla situazione nella quale ci troviamo

Pubblichiamo l'ultimo comunicato dei comitati che si occupano di trasporto pubblico e specificatamente della soppressa linea Milano Limbiate.

Milano, 9.12.22



TRANVIA MILANO-LIMBIATE
APPROVATO IL PROGETTO DEFINITIVO DELLA NUOVA LINEA MA
NON SI PARLA PIÙ DELLA RIATTIVAZIONE DEL SERVIZIO

Abbiamo letto con soddisfazione che il 1° dicembre è stato approvato dalla Giunta del Comune di Milano il progetto definitivo della nuova tranvia Milano-Limbiate, comprensivo dei costi aggiuntivi che si vorrebbero inserire nella prossima Finanziaria in modo da poter avviare le procedure di Gara nel 2023.

Siamo molto soddisfatti di questo atto e dell’intenzione di velocizzare l’iter il più possibile.

TUTTO BENE DUNQUE? PURTROPPO NO!

A margine di questo atto, anche se non è stato esplicitamente detto, pare che si sia anche deciso di non dar corso alla riattivazione del servizio tranviario sulla linea esistente, lasciando gli utenti, per anni, in balìa dei ritardi del servizio autobus sostitutivo che, tra Milano e Varedo, è ingolfato nel traffico della Comasina. Una bella “doccia fredda”, dopo che avevamo dato per scontato che si procedesse al ripristino del tram.

Ciò è confermato dal fatto che sembrerebbe che, con la prossima settimana, inizi la dismissione del deposito di Varedo che è stato tenuto attivo fino ad ora proprio in vista della riattivazione del servizio tranviario, almeno tra Milano e Varedo.

Ci è stato detto che ATM ha presentato lo studio per la riattivazione del servizio tra Milano e Varedo ma nessuno ci ha mostrato questo documento che ci piacerebbe vedere.

Quindi, in base alle solite “voci di corridoio”, il tutto verrebbe giustificato dal fatto che, siccome si intende procedere velocemente con il nuovo progetto (11 mesi per la gara d’appalto + un altro anno circa per il progetto esecutivo, validazione dello stesso ed altri adempimenti), i lavori potrebbero cominciare entro la fine del 2024. Di contro, la riattivazione del servizio tranviario tra Milano e Varedo richiederebbe 9 mesi ed avrebbe un costo di circa 6 milioni. Non sarebbe quindi opportuno procedere alla riattivazione del servizio tranviario.

Proponiamo quindi le seguenti riflessioni:

- ci pare molto improbabile che si riesca ad iniziare i lavori entro il 2024; l’opera è complessa, il progetto esecutivo (comprensivo dell’approvvigionamento materiali) deve essere redatto dall’appaltatore e validato, con tutti gli adempimenti ed i problemi che abbiamo già sperimentato con la Milano- Seregno;

- in base al cronoprogramma, i lavori dureranno 43 mesi: ciò significa che la nuova linea, nella migliore delle ipotesi, aprirà a metà del 2028, il che implica quasi 6 anni di servizio autobus;

- si era valutato di iniziare i lavori a partire dal lotto 2 (Varedo-Limbiate) in modo da limitare al massimo la chiusura della linea tranviaria da Milano a Varedo (ipoteticamente 2 anni); in pratica la linea potrebbe funzionare almeno fino al 2026, mettendosi anche al riparo da eventuali (e probabili) ritardi;

- se si fosse presa una decisione tempestiva dopo la redazione da parte di ATM dello studio presentato ad agosto, i lavori, sia pure solo tra Milano e Varedo, sarebbero prossimi all’inizio; le nostre sollecitazioni sono però sempre cadute nel vuoto;

- si dice che sarebbero soldi sprecati: capiamo la perplessità ma la stessa operazione è stata fatta nel 2012 con un orizzonte di esercizio di 3/5 anni ed i lavori sono stati fatti in 5 mesi; si possono considerare sprecati dei soldi utilizzati per dare all’utenza un migliore servizio, togliere dalla strada decine di autobus inquinanti e minimizzare il disagio degli utenti, riducendo al minimo indispensabile la chiusura della linea nella sua parte più utilizzata?

Si tratta quindi di una decisione politica, non solo tecnica. Auspichiamo che ci sia ancora spazio per un ripensamento e chiediamo di poter avere lo studio di ATM per il ripristino del servizio tra Milano e Varedo, almeno per trasparenza.

Dobbiamo dire che ci sentiamo un po’ presi in giro, sia dal Comune di Milano che, con il Sindaco Sala, ci aveva prospettato una positiva soluzione della questione, sia da Regione Lombardia che, dopo essersi dichiarata disponibile ad assumersi l’onere della riattivazione del tram, non ha portato avanti concretamente questa iniziativa. I piccoli Comuni ci hanno sempre sostenuto ma forse ora si sono fatti convincere a desistere.

Restiamo in attesa di una risposta che auspichiamo positiva per gli utenti. Milano, 9 dicembre 2022

Mauro Anzani
Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (UTP) mauroanzani@virgilio.it
338 5303168

Michele Reggiani
Gruppo Facebook "Salviamo il tram della Comasina" mikyrex@libero.it
339 4661236










Nuova petizione per la Milano Limbiate

Invitiamo tutti a firmare questa petizione a questo indirizzo

Milano-Limbiate: Metrotranvia subito!

La Milano-Limbiate è l'ultima tranvia extraurbana d'Italia. Inaugurata tra il 1915 e il 1920, è sopravvissuta a tutte le altre, l'ultima la Milano-Desio nel 2011. Il 30 settembre 2022 è stata chiusa anche questa. Un motivo le accomuna tutte: decenni di disinvestimenti sui collegamenti nell'hinterland e l'area metropolitana, risultato di manovre politiche volte a promettere ad aeternum.

La Milano-Limbiate e la Milano-Desio, in particolare, sono oggetto di un ormai ipotetico rifacimento a metrotranvia promesso e più volte rimandato. Nel 2020 sono stati ordinati i primi tram modello Tramlink di Stadler, che verranno consegnati nel 2023, ma non c'è neanche l'ombra di un cantiere. Che fine faranno questi tram? Giaceranno a marcire inutilizzati di fianco ai bloccati interurbani arancioni nei depositi di Desio e Varedo, mentre le loro controparti sostitutive, gli autobus 165 e 166, intasano le già sature strade per la città, con buona pace dell'inquinamento atmosferico.

Dov'è la metrotranvia? Dov'è la sostenibilità? Spetta al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile (!), la Città Metropolitana di Milano, la Provincia di Monza e ATM la responsabilità, ma la nostra voce deve farsi sentire, la voce di una periferia stufa di essere abbandonata al contentino e al meno peggio. Mentre sfilano gli autobus elettrici in piazza Duomo, corrono (anzi camminano, visto il traffico) sulla Comasina e sulla Valassina vecchie fumose corriere.




Milano, 6.10.22
 



 



Salviamo la Milano-Limbiate, partecipa anche tu!

La linea tranviaria Milano Limbiate sta per essere chiusa.
Questa decisione in tempo di crisi energetica e ambientale è criminale, oltre che piuttosto idiota.

Le motivazioni "di sicurezza" per la chiusura presentate dalle Istituzioni sono solo in parte sostanziate (da tanti anni di mancata manutenzione), ma la soluzione di chiudere la linea non è sostanziata per niente.

Come hanno avuto modo di precisare i Comitati che si occupano della questione si potrebbe procedere con i lavori di adeguamento nei tempi morti della linea, a tratti alternati, "a scacchiera", evitando in questo modo la chiusura totale (come già fatto in passato).

Chiudere la linea adesso significa la sua morte per sempre.

La partenza dei lavori di ammodernamento sono previsti fra qualche anno, e nel frattempo i pendolari si troverebbero i tempi di spostamento da fare col bus sostitutivo almeno raddoppiati se non di più.
Ma, come successo 11 anni fa per la linea Milano Seregno, la chiusura in questo momento significa la mai più riapertura della linea.

Tutto ciò è inaccettabile.

Per questo chiediamo a tutti di fare un piccolissima cosa, andare sulla pagina reclami dell'Atm e chiedere di non chiudere la linea.

La procedura è semplicissima e spiegata qui sotto.

Non diamoci per vinti, non diamo la vittoria alla mala politica, la linea è un bene pubblico, è nostro! 
Facciamo valere il nostro diritto di avere mezzi pubblici efficienti, veloci ed ecologici!



Compila come da immagine qui sotto, invia e poi conferma la email di controllo che ti sarà inviata in automatico dal sito Atm (quest'ultimo passaggio è fondamentale).

Se vuoi nel campo "Descrizione" puoi scrivere:
"La linea 179-Milano-Limbiate NON deve essere chiusa!
I lavori di adeguamento della sicurezza vanno realizzati, come già fatto pochi anni fa, il sabato e la domenica.
Gli altri giorni la linea deve funzionare.
Chiudere questa linea in tempi di crisi energetica e ambientale è criminale!"








Chiedi di salvare la Milano Limbiate!

AGGIORNAMENTO AGOSTO 22

Il coniglio dal cappello che gli enti preposti, dopo le proteste dei comitati pendolari, hanno trovato per non chiudere la linea è il classico rimedio peggiore del male: Rallentamenti a 5km all'ora per problemi di sicurezza arrivati, fortuitamente, proprio a pochi mesi dalla riqualificazione della linea.

Questa è l'ennesima presa in giro in più che si va a sommare a tutte le altre ricevute negli ultimi 20 anni!

La linea deve vivere!
Che si trovi una soluzione per far continuare il servizio in modo serio fino al giorno di inizio dei lavori di riqualificazione!

Chiediamo a tutti di scrivere ai propri rappresentanti politici e in particolare a quelli sotto elencati.
Comunicheremo più avanti ulteriori forme di protesta, intanto inondiamoli di email di protesta quotidiane con oggetto:
IL TRAM MILANO-LIMBIATE DEVE VIVERE!

Milano, 16.8.22



Come spiegato bene in questo articolo la linea Milano Limbiate rischia in pratica la chiusura definitiva a fronte di una ottima capacità attuale, e di una potenzialmente enorme se ristrutturata come da promesse e progetti (vedi articolo citato).

Ora bisogna evitare in tutti i modi che questa sciagurata ipotesi si avveri.

Il comitato della tranvia che fa capo alla pagina facebook Salviamo il Tram della Comasina Milano-Limbiate  promuove una prima iniziativa a cui invitiamo tutti a partecipare:


"Per chi vuole far sentire la propria voce e protestare contro la prossima probabile chiusura della linea MILANO-LIMBIATE, può copiare e incollare il testo qui di seguito (...) e spedire una email al giorno agli indirizzi sotto il testo... più persone si fanno sentire, più ci sono possibilità di poter spostare in avanti la data di chiusura della linea. GRAZIE"

<< Io, (nome e cognome), in quanto cliente della linea tramviaria 179 Milano-Limbiate ritengo inaccettabile la chiusura della linea a fine settembre; visto che la linea non viene chiusa per fare i lavori di riqualificazione della linea (cosa tra l'altro prevista fra non molto tempo), ma per non meglio precisati problemi legati alla sicurezza!
Trattasi di una scelta scellerata, per cui non ci sono valide giustificazioni, che causa innumerevoli disagi al vasto bacino d'utenza della Tramvia.
Se si vuole una S.S. dei Giovi sempre più trafficata e inquinata con tempi di percorrenza dilatati a dismisura, ci state riuscendo benissimo (o malissimo!). Trovo assolutamente disdicevole ed offensivo per gli elettori che vi hanno concesso fiducia, queste scelte così scellerate. >>


segreteria_terzi@regione.lombardia.it
Assessora.Censi@comune.milano.it
sindaco.sala@comune.milano.it
luigi.magistro@comune.cormano.mi.it
sindaco@comune.paderno-dugnano.mi.it
sindaco@comune.senago.mi.it
segreteriagenerale@comune.varedo.mb.it
staff.sindaco@comune.limbiate.mb.it




Qui pubblichiamo un video, per chi non conosce la tratta, per dimostrare il quotidiano ed essenziale servizio che svolge il tram per collegare l'hinterland con la città. 
Sicuri che fermarlo sia la cosa giusta da fare? 
Quante auto in più, quante ore in coda l'autobus sostitutivo, quanta produzione di co2 e smog saranno regalati a tutti i cittadini dalla chiusura della linea?





Questa di seguito la lettera che l'assessora del Comune di Milano, Censi, ha redatto in risposta alle domande poste dai comitati, e che suona come un necrologio della tranvia e dei suoi, fino a ieri teoricamente decisi, sviluppi.































Milano, 22.6.22

Linea Milano Limbiate di nuovo in pericolo!

E' giunta la notizia che il tram che collega Limbiate a Milano potrebbe fermarsi in autunno. 
Lo scrive l’assessora comunale di Milano, Arianna Censi in risposta ai comitati che da anni sostengono l’utilità del tram.

In questo articolo di 7 (sette!) anni fa c'era la dimostrazione di come le linea tranviaria Milano Limbiate (ma anche quella per Seregno) sarebbero dei successi in tutti i sensi, sia di trasporto, che economico, che ovviamente ambientale.
Ma perché la politica istituzionale fa di tutto da sempre per chiudere queste linee (con Seregno riuscendoci già)?

E' solo dabbenaggine, incultura dei trasporti e delle tendenze in atto a livello mondiale che implementano dappertutto il tram, o c'è magari qualche interesse in ballo?
Un tempo chiudere le linee di trasporto su ferro (che fossero tram o treni) aveva il palese e dichiarato intento di favorire l'espansione dell'industria dell'auto, ma adesso a un passo dal disastro ambientale può essere ancora questo il motivo?

O c'è la necessità di smobilitare il trasporto di massa pulito ma economico per favorire grandi e costose opere (a Milano chissà perchè si parla solo di metrò) che permettono di trasferire grandissime quote di denaro pubblico nelle tasche di grandi imprese?
(senza dimenticare che in Lombardia tutto il settore del movimento terra è nelle mani della 'ndrangheta...)

Vogliamo subire ancora una volta scelte prese in alto, che danneggiano solo chi sta in basso, senza dare battaglia?
Il cambiamento inizia da qui, non sperando che arrivi un politico che ci salvi, ma esercitando la giusta pressione popolare per far valere i propri diritti!
Compreso il diritto di avere voce in capitolo in ciò che ci tocca da vicino!

Vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda e sulle proposte di mobilitazione che prenderanno i comitati.





METROTRANVIE DELLA BRIANZA SÌ/NO: UN'EMPASSE SEMPRE PIÙ COSTOSA



Le due tranvie extraurbane della Brianza (la 178 e la 179) continuano a restare nel limbo. La linea per Limbiate, in esercizio, attende l’avvio dei lavori di potenziamento mentre la gemella per Desio (servizio interrotto dal 2011) continua a non vedere alcun cantiere. Come approvato dalla Regione Lombardia, la ex linea via Valtellina-Desio-Seregno dovrebbe essere trasformata in metrotramvia per uno sviluppo di 14,3 Km (con 25 fermate). 5,6 km, da Milano Parco Nord a Paderno Dugnano, saranno a doppio binario mentre i restanti 8,7 km, da Paderno Dugnano a Seregno, saranno a binario singolo. L'infrastruttura ha un costo complessivo di € 232.989.600, - che, ai sensi dell’Accordo sottoscritto il 10 febbraio 2010, è ripartito tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (128.525.760 €) e, per la restante quota, dai soggetti istituzionali territorialmente coinvolti: Regione Lombardia, Provincia di Milano, Provincia di Monza e della Brianza, Comuni di Milano, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno. Per la linea Milano-Limbiate è in atto la Conferenza dei Servizi sul progetto di potenziamento. La linea si sviluppa per 11,5 km, con una tratta Milano - Varedo di 7,5 km a doppio binario ed una tratta Varedo – Limbiate di 4 km a singolo binario, con raddoppi in corrispondenza degli incroci. L’intervento di potenziamento prevede anche la riqualificazione del deposito di Varedo.
A dicembre 2011 il CIPE ha approvato una graduatoria nazionale di interventi in cui il progetto della metrotranvia è risultato al primo posto, ed ha pertanto concesso alla Provincia di Milano (soggetto attuatore dell'intervento) un finanziamento statale di 59 M€, corrispondente al 60% del costo totale, pari a 98 M€, del solo 1° lotto funzionale Milano - Varedo, escluso il materiale rotabile. Il costo totale dell’opera, comprensiva del secondo lotto funzionale Varedo - Limbiate (non ancora finanziato), è di 167 M€, di cui 30 per l'acquisto di 12 vetture tranviarie bidirezionali. Per molti analisti una spesa di 400M€ sarebbe ingiustificata per due linee che al 2011 (quando erano entrambe in servizio) trasportavano appena 15.000 passeggeri giorno. Al solito si tratta di un affermazione mal posta: un’offerta di basso livello non genera certo un carico elevato. Ma questo non dice nulla circa l’entità della domanda. In caso di offerta non adeguata, la domanda di trasporto resta latente, dividendosi sul mezzo privato e sul mezzo pubblico su gomma. Ma è una domanda che se sollecitata da un’offerta adeguata non stenterebbe a manifestarsi.


La linea Comasina-Limbiate ha un bacino di 127.000 abitanti (entro un km dalle fermate) e 55.600 addetti. Il carico nell’ipotesi standard (cautelativa) è di 61.380 passeggeri giorno ovvero 5.200 pp/km.




La linea Parco Nord-Desio-Seregno ha un bacino di 200.900 abitanti e 85.700 addetti. Il carico nell’ipotesi standard (cautelativa) è di 95.570 passeggeri giorno ovvero 6.700 pp/km. Sono numeri che le linee raggiungono all’interno delle aree centrali. Se si osservano le performance dei sistemi tramviari attualmente in servizio in Italia vediamo che entrambe le due Metrotranvie sono al livello della linea 1 di Firenze, ad oggi la linea italiana più produttiva in termini di pp/km.



Sono state ventilate le ipotesi più stravaganti circa il perché dei ritardi sull’avvio dei lavori di queste due linee così importanti. Tra le voci, tra gli emendamenti alla Legge di Stabilità (in discussione) abbiamo letto dell’ipotesi di dirottare parte del finanziamento della linea per Desio-Seregno (180 M€) alla linea 2 del sistema tranviario di Padova. Il sistema padovano (oggi una sola linea di “tram su gomma”) è un sistema che necessita sicuramente di un potenziamento. Ma è un sistema che presenta delle diseconomie (torneremo sull’argomento) per la tecnologia scelta. Ma soprattutto è un sistema con una produttività nettamente inferiore a quella minima attesa per le metrotranvie della Brianza. La linea 1 di Padova attualmente si attesta sui 17.000 pp giorno: le nostre simulazioni mostrano che con un potenziamento del servizio il plafond di carico si attesta sui 27.000 pp giorno. Per una linea di 10 km il carico specifico è di 2.700-3.000 pp/km. Le metrotranvie della Brianza hanno un carico specifico doppio: lungi dall’innescare una guerra tra poveri, perché il trasporto pubblico in Italia necessiterebbe di un potenziamento diffuso a tutte le realtà, non si può non ammettere che in tempi di spending-review i fondi – quando disponibili - andrebbero dirottati sui progetti a maggiore produttività. Questo è il solo per abbattere le diseconomie che stanno fornendo l’alibi agli assassini del trasporto pubblico italiano. Ed è il solo modo per innescare quella corsa alla qualità progettuale e realizzativa che potrà trasformare il TPL da servizio a perdere in un motore per la ripresa del Paese.

Link all'articolo originale: http://www.cityrailways.net/news/metrotranvie-della-brianza-sino-unempasse-sempre-piu-costosa.html

Milano, 22.6.22

Milano-Limbiate: ci vediamo a settembre...

L'assemblea a Paderno
Riprendiamo dal sito www.amicitram.eu un preciso resoconto dell'assemblea svoltasi venerdì sera a Paderno Dugnano sulla questione della linea Milano-Limbiate, alla  quale abbiamo partecipato.

Vogliamo solo aggiungere un'osservazione:

I rappresentanti delle istituzioni intervenute all'assemblea hanno teso ad accreditarsi come i salvatori della patria (e della linea), e hanno enfatizzato il loro "grande impegno" contro la chiusura della linea.
Ma, se escludiamo chi ha la memoria di un pesce rosso, nessuno può scordarsi e non tener presente che l'attuale situazione della linea è diretta conseguenza della scellerata gestione degli ultimi 30 anni proprio da parte delle istituzioni, come Atm e gli altri enti responsabili, che l'hanno lasciata morire lentamente e inesorabilmente.

L'attuale situazione "emergenziale" non è altro che diretta conseguenza di anni di mancata manutenzione ordinaria e aggiornamento tecnologico!

Inoltre dobbiamo aggiungere che se c'è la promessa di riaprire la linea a settembre, questo risultato non possiamo che ascriverlo in toto a quelle persone e gruppi che si sono mobilitati contro la chiusura della linea facendo pressione sulle istituzioni, e dimostrando ancora una volta che solo con la mobilitazione dal basso e dei soggetti direttamente interessati si può incidere sulle scelte di chi, dall'alto, gestisce il "bene pubblico”.

In tutti i casi Milano (e l’Italia) resta fanalino di coda in Europa come investimenti nel trasporto pubblico.
Fanno eccezione gli investimenti per le  metropolitane, che non sempre sono la scelta più adatta per rispondere alle esigenze di mobilità, ma che costano tanto e tanto fanno guadagnare alle imprese private che le costruiscono e, in termini di consensi elettorali, ai politici.

La situazione delle ultime due linee tranviarie extraurbane che rimanevano a Milano, della fitta rete smantellata negli anni sessanta per far spazio alla motorizzazione privata e su gomma, è quella che conosciamo della Milano-Limbiate e della Milano-Seregno, mentre nel frattempo in tutto il resto del mondo negli ultimi vent'anni sono state aperte centinaia di nuove tranvie moderne ed efficienti.

Bisogna cambiare passo, bisogna spingere le istituzione competenti a un'altro tipo di politica dei trasporti. L'esempio di questa lotta per la linea Milano Limbiate è un piccolo ma valido esempio, anche se ancora insufficiente a salvare definitivamente la linea, da applaudire e seguire.


Per chi è interessato nel dettaglio alla tematica di questa vicenda e di quella della linea gemella Milano-Seregno vi consigliamo la lettura di alcuni approfondimenti che abbiamo pubblicato precedentemente:

Approfondimento su linee Milano-Limbiate e Milano-Seregno

- Altri articoli pubblicati



Tratto da amicitram.eu:

Milano-Limbiate: qualche anno ancora e poi?

Si è svolta venerdì 16 giugno 2017, presso la Sala Consiliare del Comune di Paderno Dugnano, ente patrocinante, un’assemblea pubblica promossa da UTP (Associazione Utenti del Trasporto Pubblico), dal Gruppo Naturalistico della Brianza e dal gruppo “Salviamo il tram della Comasina” (_ndr animato da alcuni lavoratori della linea stessa).

All’incontro erano presenti gli assessori Granelli di Milano, Tonello di Paderno, Ceschini di Limbiate, Boccafoglia di Varedo, la Consigliera con delega alla mobilità di Città Metropolitana, Siria Trezzi, gli ingegneri di Metropolitana Milanese e due tecnici della Provincia di Monza e Brianza e della Regione, ente che per primo si è impegnato a stanziare i fondi per la messa in sicurezza.

Assente è stata, invece, la dirigenza ATM la quale ha però inviato un comunicato dove illustrava cosa si sta facendo oggi per la messa in sicurezza. Gli interventi riguardano il censimento di tutti i passi carrai, la loro messa in sicurezza tramite segnali ottici e luminosi, la sostituzione delle traversine ammalorate, di parte dei binari e di qualche elemento della linea aerea.

Si sono poi illustrate le vicende dalla revoca del nulla osta all’esercizio fino al salvataggio in extremis, quando proprio si stava rischiando di dire addio al Frecciarancio. «Dal Primo Maggio, per il rotto della cuffia si è evitata la sorte della Desio», seppur con un servizio ridotto ma indispensabile ad evitare l’abbandono della linea.

Dallo scorso 10 giugno l’esercizio è sospeso, ma già dal 13 si sta lavorando sulla linea affinché si possa riaprire il 10 settembre, con modalità ancora da definire secondo quanto sarà stato eseguito entro tale data. Ciò che è certo è che USTIF esige un piano completo per un esercizio a regime (a lavori ultimati) entro il 10 febbraio 2018.

Ha preso poi la parola l’Assessore Ceschini di Limbiate e ha affermato che, oltre ai lavori già iniziati sui binari, il Comune ha già acquistato un nuovo semaforo asservito da installare.

Ha poi parlato l’assessore Boccafoglia di Varedo, Comune che inizialmente non voleva partecipare, ma che poi si è ravveduto, anche grazie ai contributi della Regione: lo dimostra anche la riqualificazione dell’incrocio di piazza Panceri (risalente allo scorso autunno). La nuova rotatoria sarà anche oggetto di qualche ulteriore modifica, dato che i frequentatori del sabato sera tranciano l’aiuola in linea retta anziché “circumnavigarla” in senso antiorario.

Per quanto riguarda Paderno, l’assessore Tonello ha assicurato che si sta adoperando affinché Enel Sole, gestore degli impianti semaforici, ripristini l’asservimento che, da tempo ammalorato e mal mantenuto, attualmente funziona solo a ciclo senza possibilità di prenotazione da parte del tram. Nel 2017 dovrebbe anche finalmente vedersi realizzata la rotatoria tra le vie Magenta e Comasina.

E PER I PROSSIMI 50 ANNI?

Si è poi parlato del futuro a lungo termine della tranvia, perché, se da un lato la si sta salvando, dall’altro le si assicura una vita di soli altri 3 o 4 anni. E poi? Non è che poi si ritornerà alle solite minacce di chiusura da parte dell’USTIF?

Ha illustrato le due possibilità Mauro Anzani (UTP), chiedendo riscontro a MM: una moderna metrotranvia (su modello della Desio) o un rifacimento totale nell’attuale sede.

Ha risposto per MM l’ing. Massimo Buzzi. L’attuale sede presenta due evidenti problemi; gli innumerevoli passi carrai (che, seppur semaforizzati e segnalati, sono un intralcio alla marcia del tram, nonché un potenziale pericolo) e la limitatezza della carreggiata. Proprio per questi due motivi, se si vorrà assicurare l’esercizio per i prossimi 50 anni, occorrerà riprendere in mano i vecchi progetti e spostare il tram in mezzo alla carreggiata, cosicché si potranno attraversare i binari in pochi incroci ben segnali e sicuri.

D’altro canto, se questa soluzione è quella da percorrere, essa risulta non essere totalmente finanziata. Si dovrà infatti aggiungere, ai 60mln assegnati dal CIPE e ai 20 della Regione, un restante 40% ad opera dei Comuni, Città Metropolitana e della Provincia di Monza, enti che non navigano nell’oro (ma non ostante tutto, la sciura media ha alzato la mano chiedendo «visto che spendiamo 100mln per il tram, perché non spendiamo 100mln al km per la metropolitana?»).

L’assemblea si è quindi conclusa con un arrivederci a settembre con il vecchio e caro Frecciarancio, con la disponibilità degli Enti a riprendere in mano il progetto, finanziamenti permettendo.


(Link all'articolo originale tratto da amicitram.eu)


Milano 18.6.17

Milano-Limbiate verso la chiusura strisciante?

Milano è una delle città più inquinate d'Europa e buona parte del suo traffico entra dalla provincia.
In presenza di un servizio veloce ed ecologico come la storica linea tranviaria che collega l'hinterland da Limbiate fino a Milano Comasina cosa fanno le nostre Istituzioni?
Prima non fanno manutenzione per anni e non la aggiornano mai, e adesso la distruggono e cercano in sostanza di chiuderla rendendola semi-inutilizzabile sostituendo parte delle corse con bus, che resteranno incolonnati nel traffico, e adottando altre limitazioni penalizzanti.

Perfino un demenziale cambio di tram a metà percorso si sono inventati pur di non adottare provvedimenti più logici e già collaudati...

Ma gli Enti pubblici preposti per gestire e decidere della politica dei trasporti cosa sono li a fare? Per affossare i servizi pubblici così poi possono dire che non funzionano e che bisogna privatizzarli?

Ricordiamo che senza le ultime limitazioni introdotte questa linea ha una velocità commerciale di 22km/ora, che è una ottima velocità commerciale, per capirlo basta paragonarla a quella di un metrò che è solo di 8 km/ora più veloce (cioè 30km/ora).

Cosa ci nasconde tutto ciò? Chi in tutti questi anni se ne sarebbe dovuto occupare è solo incompetente o c'è del dolo?
Ma non finisce qui, gli utenti e i lavoratori della linea, e i Comitati che se ne occupano, siamo convinti non si arrenderanno.

Per far capire meglio la differenza fra percorrenza in bus (o in auto) e in tram con l'attuale linea vi invitiamo alla visione di questo video, ripreso in un normale giorno di servizio e che vale più di mille parole.
Subito a seguire trovate il comunicato ­delle Associazioni e ­dei Comitati in merit­o alla attuale situaz­ione della linea Milano Limbiate e gli aggiornamenti.




Aggiornamento:
Cosa cambia per chi usa il tram:

-Tempo di percorrenza del tram: 1h esatta (prima era 35minuti, quindi incremento del 71%);
-Partenze da ciascun capolinea del tram: ogni 68 minuti sempre (prima era ogni 23 minuti in punta);
-Tempo perso a Cassina Amata per il trasbordo passeggeri tra i due tram: 4 minuti;
-Numero di coppie di tram svolte al giorno feriale: 14 (prima erano 33);
-Numero di corse svolte con bus col nuovo orario: 35 discendenti + 28 ascendenti;

La cronistoria completa la trovi qui:
http://muovi-ti.blogspot.it/search/label/milano-limbiate


Il comunicato dei Comitati:

All'attenzione di:
Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia
Sindaco della Città Metropolitana di Milano
Presidente della Provincia di Monza e Brianza
Assessore a Mobilità e Ambiente del Comune di Milano
Sindaci di Cormano, Paderno Dugnano, Senago, Varedo, Limbiate
USTIF - Ufficio Speciale Trasporti ad Impianti Fissi di Milano
ATM - Azienda Trasporti Milanesi


PERCHE' DICIAMO NO ALLA CHIUSURA "STRISCIANTE" DELLA TRANVIA MILANO-LIMBIATE

Il 20 aprile 2017 durante la riunione tenutasi presso il Comune di Milano sulla sorte della tranvia Milano-Limbiate è stato deciso che dal 1° maggio vi sarà un esercizio ridotto con due soli tram ed un servizio integrativo di autobus. Qualcuno dice addirittura che la linea sarà divisa a metà ed i due tram percorreranno solo metà linea con il necessario trasbordo dei passeggeri. Il 10 giugno si chiuderà con l'intenzione di riaprire a settembre dopo aver fatto alcuni lavori di "messa in sicurezza" dei passi carrai.

Siamo comunque riusciti a tenere, per ora, in vita la linea ma in quali condizioni per l'utenza? Sinceramente molte cose ci lasciamo perplessi e preoccupati.

· Innanzitutto speriamo che non sia vera la voce dello spezzamento in due della linea. Sarebbe veramente il colmo! Infatti, in termini di sicurezza, quale è la differenza tra due tram che si incrociano a Cassina Amata e tornano indietro e due tram che si incrociano e proseguono, avendo un incrocio fisso in quel punto?

· E poi, perché limitare il servizio a due soli tram quando, con qualche accorgimento, si potrebbero usarne quattro come ora? Abbiamo fatto delle proposte concrete. Se certe procedure si applicano senza difficoltà sulla linea 2 della metropolitana in occasione dei lavori serali all'armamento, perché non si possono applicare anche alla Milano-Limbiate? Sembra proprio che il tutto sia fatto apposta per distruggere di fatto il servizio.

· Accettiamo la chiusura estiva per lavori (l'avevamo proposta anche noi) ma non si è capito di che tipo di lavori si tratti e quali garanzie vengano date sulla riapertura della linea a settembre.

Come detto siamo molto preoccupati perché dallo scorso settembre (vedi la nostra lettera aperta del 5 settembre 2016) si sapeva che bisognava preparare un piano di sicurezza per la linea ma è ormai chiaro che alla situazione attuale si è arrivati per l'inerzia di ATM che, in quanto gestore della linea, non ha presentato nulla di concreto ad USTIF. Evidentemente vi è un disegno volto a far arrivare la linea ad un punto tale di degrado da far sì che USTIF sia costretta a revocare il nulla osta all'esercizio. Ma ATM non dovrebbe gestire al meglio un'infrastruttura dei cittadini? Perché non l'ha fatto? Perché il Comune di Milano non è intervenuto? Qualcosa non ha funzionato visto che l'Assessore Granelli si sta seriamente impegnando per questa causa.

Ed ora il conto lo pagano gli utenti. Infatti le "soluzioni provvisorie" proposte decreteranno la lenta morte della linea spostando di fatto l'utenza sugli autobus incolonnati sulla Comasina. Senza contare il fatto che il servizio misto di tram e autobus sarà difficilmente gestibile nell'ora di punta per la diversa velocità dei due mezzi. Ci sarà una gran confusione ma forse ATM vuole proprio questo per poter giustificare la mancata riapertura a settembre.

Alla luce di questi fatti chiediamo quindi:

· Di continuare, in accordo con USTIF, con il regime attuale fino alla chiusura estiva magari utilizzando il già citato metodo del "bastone pilota" in uso sulla M2 in occasione dei lavori all'armamento.

· Che il Comune di Milano dia un chiaro mandato ad ATM di lavorare seriamente per presentare ed attuare i piani di sicurezza richiesti da USTIF.

· Che si concordino ed attuino i lavori richiesti per la riapertura di settembre.

· Che a settembre la linea continui l'esercizio con quattro tram con frequenza di 23 minuti come avvenuto sinora.

Grazie a tutti per l'attenzione.




27.04.17

Scrivi anche tu per salvare la Milano-Limbiate

Come già scritto nel precedente post la storica linea Milano-Limbiate rischia a brevissimo la chiusura.
Non c'è quindi tempo da perdere, invitiamo tutti a partecipare all'azione di protesta, proposta dai Comitati, scrivendo agli enti istituzionali competenti.
Forse non basterà solo questo, ma è il primo passo da intraprendere.





Dal video si può vedere bene quanto il tram sia una "soluzione poco efficiente" per una zona di quel tipo...
(video pubblicato dalla pagina del gruppo facebook "Salviamo il tram della comasina milano-limbiate")


Indirizzi a cui scrivere:

alessandro_sorte@regi­one.lombardia.it
sindaco.sala@comune.m­ilano.it
assessore.granelli@co­mune.milano.it
sindaco@cittametropol­itana.milano.it
presidente@provincia.­mb.it
tatiana.cocca@comune.­cormano.mi.it
sindaco@comune.padern­o-dugnano.mi.it
sindaco@comune.senago­.mi.it
staff.sindaco@comune.­limbiate.mb.it
lavoripubblici@comune.varedo.mb.it


Testo proposto:

DICIAMO NO ALLA FINE DEL SERVIZIO TRANVIARIO SULLA COMASINA
Lettera aperta agli utenti ed ai rappresentanti eletti nelle Istituzioni Locali

Prima o poi doveva succedere. Da qualche settimana sono comparsi i limiti a 30 km/h sulla tranvia di Limbiate. Un brutto segnale che dà inizio a quel percorso che, in mancanza di interventi concreti, porterà alla chiusura della linea tranviaria. Cose già viste sulla linea Milano-Desio (chiusa nel 2011) per la quale sembra stiano finalmente (dopo 4 anni!) cominciando i lavori di ricostruzione.
La Milano-Limbiate avrà lo stesso destino? Temiamo di sì anche se non siamo affatto sicuri che verrà ricostruita. Nel 2012 la mobilitazione degli utenti e delle Associazioni che promuovono il tram aveva fatto sì che la linea venisse riaperta dopo un breve periodo di chiusura per lavori di manutenzione straordinaria. L'idea era di far arrivare la linea attuale fino allinizio dei lavori per la linea nuova.
Questi i fatti:
Il progetto della nuova linea si è arenato a causa della mancata firma da parte degli Enti interessati (Regione, Provincia di Monza e Brianza, Area Metropolitana, Comuni della linea) della nuova ripartizione degli oneri finanziari dopo quella ormai superata dell'agosto 2012 e soprattutto dalla mancata validazione del progetto definitivo fatto da MM.
Quanto detto al punto precedente ha causato la momentanea revoca del finanziamento statale di circa 60 milioni con l'impegno da parte del Governo a ripristinarlo quando la situazione fosse stata risolta a livello locale.
Dopo gli interventi del 2012 non ne sono stati effettuati altri di rilievo sulla linea attuale e soprattutto sul materiale rotabile che necessita di interventi urgenti.
Da informazioni ricevute, l'USTIF avrebbe chiesto un piano di ristrutturazione della linea in mancanza del quale sarebbe revocata l'autorizzazione all'esercizio.
Quindi che si fa? Il servizio tranviario deve restare su un asse importante come quello della Comasina!!!
Secondo noi non è più tempo di meline ed indugi, soprattutto a livello locale. Infatti è da qui che deve partire la spinta per la ricostruzione della linea. In particolare dovrebbero essere proprio i Sindaci dei Comuni interessati a volere questo importante mezzo di trasporto per i propri cittadini.
Ci pare che, vista la situazione, le cose da fare urgentemente siano le seguenti:
Convocazione entro il mese di settembre da parte del Sindaco Metropolitano Giuseppe Sala (Ente responsabile della realizzazione della nuova linea) e da parte dell'Assessore Regionale Alessandro Sorte di un tavolo con la Provincia di Monza e Brianza e con tutti i Comuni interessati. In questo tavolo, una volta per tutte, si dovrebbe firmare il protocollo d'intesa sulla ripartizione degli oneri e dare mandato all'Area Metropolitana di procedere speditamente alla revisione del progetto ed alla sua validazione. Ciò allo scopo di sbloccare i fondi ministeriali attualmente bloccati proprio per l'inerzia degli Enti Locali.
Sappiamo che sono tempi difficili per tutti gli Enti, ma, vista l'importanza dell'opera, è necessario l'impegno di tutti nel reperimento delle risorse necessarie. La politica deve fare delle scelte, privilegiando ciò che è importante. Il trasporto pubblico lo è ed è lì che gli Amministratori verranno giudicati.
A proposito della mancata validazione del progetto, ci pare che il Comune di Milano, quale azionista di maggioranza di MM, dovrebbe dare mandato alla stessa di procedere alla sistemazione in tempi rapidi del progetto senza oneri aggiuntivi. Sarebbe veramente assurdo che, per un errore di MM, si debbano pagare altri soldi.
Studio della situazione della linea attuale allo scopo di valutare quali interventi siano possibili al fine di far proseguire l'esercizio fino all'inizio dei lavori per la nuova linea analogamente a quanto fatto nel 2012. A questo proposito potrebbero venire impegnate risorse della Regione già a bilancio per il progetto di ricostruzione attualmente bloccato e che sarebbero stornate per altri progetti in caso di non utilizzo.
Chiediamo quindi:
Che le Associazioni ed i Comitati vengano a breve convocati dalla Regione e dal Sindaco metropolitano ad un tavolo di aggiornamento sulla situazione della linea attuale e sul progetto di ricostruzione della stessa.
Che venga predisposto un immediato piano di risanamento della linea attuale affinché possa continuare a svolgere il suo servizio.
Che, in attesa del progetto di ricostruzione, non venga smantellato il servizio attuale, cosa che riteniamo inaccettabile per gli utenti.
Noi delle Associazioni e dei Comitati per il tram siamo sempre disponibili al confronto e cercheremo di tenere informati i cittadini sullo sviluppo della questione in modo che tutti possano giudicare i nostri rappresentanti in base a ciò che faranno.
Invitiamo tutti i cittadini e gli utenti che hanno a cuore questa linea ad aiutarci ed a farsi sentire con i propri rappresentanti a livello locale. Solo con la partecipazione e la mobilitazione si otterrà qualcosa...

Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (UTP)
Comitato per il tram Gruppo Naturalistico della Brianza
Gruppo "Salviamo il tram della Comasina Milano-Limbiate"
Gruppo Mobilità Monza e Brianza (GMMB)
Rappresentante dei Viaggiatori alla Conferenza regionale del TPL

Diciamo no alla fine del servizio tranviario sulla comasina



Pubblichiamo il comunicato delle associazioni che si mobilitano per salvare il tram Milano-Limbiate minacciato di una nuova e definitiva chiusura.

Lasciamo parlare il comunicato ma prima vogliamo ricordare solo una cosa: attualmente la linea Milano Comasina-Limbiate raggiunge una velocità commerciale d'esercizio di 22 km/ora.

Per una linea di Trasporto Pubblico di superficie questa è veramente un ottima velocità, e per farci meglio capire ricordiamo che la velocità commerciale delle metropolitane è di 30 km/ora (con una differenza non da poco però: costruire un metrò costa 10 -dieci- volte una linea di tram).

Pur da aggiornare e rimodernare la Milano Limbiate svolge la sua insostituibile funzione, vogliamo lasciarla chiudere?


(vedi anche: Approfondimento su linee Milano-Limbiate e Milano-Seregno)



DICIAMO NO ALLA FINE DEL SERVIZIO TRANVIARIO SULLA COMASINA
Lettera aperta agli utenti ed ai rappresentanti eletti nelle Istituzioni Locali

Prima o poi doveva succedere. Da qualche settimana sono comparsi i limiti a 30 km/h sulla tranvia di Limbiate. Un brutto segnale che dà inizio a quel percorso che, in mancanza di interventi concreti, porterà alla chiusura della linea tranviaria. Cose già viste sulla linea Milano-Desio (chiusa nel 2011) per la quale sembra stiano finalmente (dopo 4 anni!) cominciando i lavori di ricostruzione.
La Milano-Limbiate avrà lo stesso destino? Temiamo di sì anche se non siamo affatto sicuri che verrà ricostruita. Nel 2012 la mobilitazione degli utenti e delle Associazioni che promuovono il tram aveva fatto sì che la linea venisse riaperta dopo un breve periodo di chiusura per lavori di manutenzione straordinaria. L'idea era di far arrivare la linea attuale fino allinizio dei lavori per la linea nuova.
Questi i fatti:
Il progetto della nuova linea si è arenato a causa della mancata firma da parte degli Enti interessati (Regione, Provincia di Monza e Brianza, Area Metropolitana, Comuni della linea) della nuova ripartizione degli oneri finanziari dopo quella ormai superata dell'agosto 2012 e soprattutto dalla mancata validazione del progetto definitivo fatto da MM.
Quanto detto al punto precedente ha causato la momentanea revoca del finanziamento statale di circa 60 milioni con l'impegno da parte del Governo a ripristinarlo quando la situazione fosse stata risolta a livello locale.
Dopo gli interventi del 2012 non ne sono stati effettuati altri di rilievo sulla linea attuale e soprattutto sul materiale rotabile che necessita di interventi urgenti.
Da informazioni ricevute, l'USTIF avrebbe chiesto un piano di ristrutturazione della linea in mancanza del quale sarebbe revocata l'autorizzazione all'esercizio.
Quindi che si fa? Il servizio tranviario deve restare su un asse importante come quello della Comasina!!!
Secondo noi non è più tempo di meline ed indugi, soprattutto a livello locale. Infatti è da qui che deve partire la spinta per la ricostruzione della linea. In particolare dovrebbero essere proprio i Sindaci dei Comuni interessati a volere questo importante mezzo di trasporto per i propri cittadini.
Ci pare che, vista la situazione, le cose da fare urgentemente siano le seguenti:
Convocazione entro il mese di settembre da parte del Sindaco Metropolitano Giuseppe Sala (Ente responsabile della realizzazione della nuova linea) e da parte dell'Assessore Regionale Alessandro Sorte di un tavolo con la Provincia di Monza e Brianza e con tutti i Comuni interessati. In questo tavolo, una volta per tutte, si dovrebbe firmare il protocollo d'intesa sulla ripartizione degli oneri e dare mandato all'Area Metropolitana di procedere speditamente alla revisione del progetto ed alla sua validazione. Ciò allo scopo di sbloccare i fondi ministeriali attualmente bloccati proprio per l'inerzia degli Enti Locali.
Sappiamo che sono tempi difficili per tutti gli Enti, ma, vista l'importanza dell'opera, è necessario l'impegno di tutti nel reperimento delle risorse necessarie. La politica deve fare delle scelte, privilegiando ciò che è importante. Il trasporto pubblico lo è ed è lì che gli Amministratori verranno giudicati.
A proposito della mancata validazione del progetto, ci pare che il Comune di Milano, quale azionista di maggioranza di MM, dovrebbe dare mandato alla stessa di procedere alla sistemazione in tempi rapidi del progetto senza oneri aggiuntivi. Sarebbe veramente assurdo che, per un errore di MM, si debbano pagare altri soldi.
Studio della situazione della linea attuale allo scopo di valutare quali interventi siano possibili al fine di far proseguire l'esercizio fino all'inizio dei lavori per la nuova linea analogamente a quanto fatto nel 2012. A questo proposito potrebbero venire impegnate risorse della Regione già a bilancio per il progetto di ricostruzione attualmente bloccato e che sarebbero stornate per altri progetti in caso di non utilizzo.
Chiediamo quindi:
Che le Associazioni ed i Comitati vengano a breve convocati dalla Regione e dal Sindaco metropolitano ad un tavolo di aggiornamento sulla situazione della linea attuale e sul progetto di ricostruzione della stessa.
Che venga predisposto un immediato piano di risanamento della linea attuale affinché possa continuare a svolgere il suo servizio.
Che, in attesa del progetto di ricostruzione, non venga smantellato il servizio attuale, cosa che riteniamo inaccettabile per gli utenti.
Noi delle Associazioni e dei Comitati per il tram siamo sempre disponibili al confronto e cercheremo di tenere informati i cittadini sullo sviluppo della questione in modo che tutti possano giudicare i nostri rappresentanti in base a ciò che faranno.
Invitiamo tutti i cittadini e gli utenti che hanno a cuore questa linea ad aiutarci ed a farsi sentire con i propri rappresentanti a livello locale. Solo con la partecipazione e la mobilitazione si otterrà qualcosa...

Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (UTP)
Comitato per il tram Gruppo Naturalistico della Brianza
Gruppo "Salviamo il tram della Comasina Milano-Limbiate"
Gruppo Mobilità Monza e Brianza (GMMB)
Rappresentante dei Viaggiatori alla Conferenza regionale del TPL
5 settembre 2016

Cancellata un'altra corsia preferenziale

Sottotitolo: "Trasporto pubblico? Non ce la possono fare..."

Al centro di via Vincenzo da Seregno è transitato per più di 100 anni il tram della linea Milano Limbiate; dal 1999, in seguito ai lavori per la costruzione della linea 3 del metrò in via Astesani, ne è diventata il capolinea.
Nel 2011 un ulteriore arretramento ha attestato il capolinea del tram in corrispondenza della nuova fermata della M3 Comasina, lasciando inutilizzato l'ex capolinea di via Vincenzo da Seregno.

Quando passava il tram
Finalmente l'anno scorso il Comune di Milano ha provveduto a riqualificare tutta la via, rimasta per cinque anni con la corsia tranviaria in stato di abbandono.

Sono stati piantati degli alberi, realizzata una pista ciclabile e allargati i marciapiedi però, visti i problemi di traffico e inquinamento che abbiamo a Milano, perchè è stata completamente eliminata la corsia del tram invece di utilizzarla per far passare le 4 linee di autobus (40-41-52-70) che transitano nella via?

La nuova sistemazione
Adesso che la strada è stata ridotta a una corsia per senso di marcia inevitabilmente i bus restano incolonnati dietro le auto, e per percorrere due o trecento metri di strada ci impiegano tanti, troppi, minuti invece dei pochi secondi necessari se avessero potuto sfruttare la corsia protetta che già esisteva e bastava asfaltare.
Alberi e corsia delle bici ci sarebbero stati lo stesso.

- Perché a Milano il trasporto pubblico viene dopo tutto il resto?
- Perché a Milano non si riesce neanche a concepire che il trasporto pubblico può essere veloce ed efficiente anche in superficie?
- Perché non si fa tutto quello che si può fare per renderlo tale ma si fa il contrario come in questo caso (e altri esempi)?

Questo è un comportamento che spinge ad abbandonare il mezzo pubblico a favore della macchina proprio in una città che ha ancora una fitta rete di mezzi di superficie che potrebbero essere utilizzati da subito molto meglio di oggi, adeguando le linee con investimenti molto contenuti e un ritorno sociale e ambientale incredibile (e anche di risparmio economico).

Forse non si vuole migliorare la rete di superficie per dimostrare che l'unico modo per muoversi è costruendo nuove metropolitane, che sono sicuramente molto comode sui tragitti lunghi, ma che inevitabilmente per i costi astronomici di costruzione finiscono per assorbire tutte le risorse economiche a disposizione (facendole finire direttamente in tasca al "Partito del mattone") e creando debito?

7.2.16



Milano-Limbiate: è ora di farci sentire!

"I 60 milioni destinati per il tram dirottati sul futuro dell'area Expo" (il Giorno, 25.11.15)

Evidentemente ci prendono in giro. E gli piace. Ma a noi no.

A tutto c'è un limite, e ora è venuto il momento che come utenti  e comitati ci rifacciamo sentire con forza. Aspettare che qualche politico "amico" ci "aiuti" è solo una maniera di continuare a illudersi.
Perlomeno potremmo dire che è venuto il momento di dare una spintarella dal basso a chi sta in alto per ricordargli che è a noi che devono rendere conto, visto che le decisioni che prendono ricadono sulla nostra pelle, che i soldi che usano sono i nostri e che i trasporti pubblici sono un bene comune e solo a questo fine devono servire.

La grande opera flop di Expo2015 ha già divorato immense risorse pubbliche (...e un bel po' di personaggi sono finiti in galera o inquisiti) di cui si sono avvantaggiati solo pochi privati.
Oltre ad essere stata devastazione del territorio, laboratorio di sperimentazione del lavoro gratuito, scambio di clientelismo mafioso e vetrina per multinazionali planetarie, che si sono rifatte il look a spese nostre cianciando di "nutrire il pianeta" quando sono proprio loro che lo affamano.

Possibile che i soldi vadano sottratti proprio ad un opera di grande utilità pubblica, ecologica e necessaria come l'ammodernamento di una linea di trasporto pubblico su ferro?
Ce ne siamo occupati già molte volte, ma vi consigliamo caldamente di leggere l'esauriente e dettagliato articolo comparso quasi un anno fa su cityrailways.net che ripubblichiamo in questa pagina.

Sarebbe necessario che tutti i comitati, le realtà di base e del territorio organizzassero una mobilitazione in questo senso: I finanziamenti per il Tram di Limbiate non si toccano! Il trasporto pubblico deve essere una priorità in questa città!

MuoviTi, 26.11.15




METROTRANVIE DELLA BRIANZA SÌ/NO: UN'EMPASSE SEMPRE PIÙ COSTOSA

 Le due tranvie extraurbane della Brianza (la 178 e la 179) continuano a restare nel limbo. La linea per Limbiate, in esercizio, attende l’avvio dei lavori di potenziamento mentre la gemella per Desio (servizio interrotto dal 2011) continua a non vedere alcun cantiere. Come approvato dalla Regione Lombardia, la ex linea via Valtellina-Desio-Seregno dovrebbe essere trasformata in metrotramvia per uno sviluppo di 14,3 Km (con 25 fermate). 5,6 km, da Milano Parco Nord a Paderno Dugnano, saranno a doppio binario mentre i restanti 8,7 km, da Paderno Dugnano a Seregno, saranno a binario singolo. L'infrastruttura ha un costo complessivo di € 232.989.600, - che, ai sensi dell’Accordo sottoscritto il 10 febbraio 2010, è ripartito tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (128.525.760 €) e, per la restante quota, dai soggetti istituzionali territorialmente coinvolti: Regione Lombardia, Provincia di Milano, Provincia di Monza e della Brianza, Comuni di Milano, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno. Per la linea Milano-Limbiate è in atto la Conferenza dei Servizi sul progetto di potenziamento. La linea si sviluppa per 11,5 km, con una tratta Milano - Varedo di 7,5 km a doppio binario ed una tratta Varedo – Limbiate di 4 km a singolo binario, con raddoppi in corrispondenza degli incroci. L’intervento di potenziamento prevede anche la riqualificazione del deposito di Varedo.
A dicembre 2011 il CIPE ha approvato una graduatoria nazionale di interventi in cui il progetto della metrotranvia è risultato al primo posto, ed ha pertanto concesso alla Provincia di Milano (soggetto attuatore dell'intervento) un finanziamento statale di 59 M€, corrispondente al 60% del costo totale, pari a 98 M€, del solo 1° lotto funzionale Milano - Varedo, escluso il materiale rotabile. Il costo totale dell’opera, comprensiva del secondo lotto funzionale Varedo - Limbiate (non ancora finanziato), è di 167 M€, di cui 30 per l'acquisto di 12 vetture tranviarie bidirezionali. Per molti analisti una spesa di 400M€ sarebbe ingiustificata per due linee che al 2011 (quando erano entrambe in servizio) trasportavano appena 15.000 passeggeri giorno. Al solito si tratta di un affermazione mal posta: un’offerta di basso livello non genera certo un carico elevato. Ma questo non dice nulla circa l’entità della domanda. In caso di offerta non adeguata, la domanda di trasporto resta latente, dividendosi sul mezzo privato e sul mezzo pubblico su gomma. Ma è una domanda che se sollecitata da un’offerta adeguata non stenterebbe a manifestarsi.


La linea Comasina-Limbiate ha un bacino di 127.000 abitanti (entro un km dalle fermate) e 55.600 addetti. Il carico nell’ipotesi standard (cautelativa) è di 61.380 passeggeri giorno ovvero 5.200 pp/km.



La linea Parco Nord-Desio-Seregno ha un bacino di 200.900 abitanti e 85.700 addetti. Il carico nell’ipotesi standard (cautelativa) è di 95.570 passeggeri giorno ovvero 6.700 pp/km. Sono numeri che le linee raggiungono all’interno delle aree centrali. Se si osservano le performance dei sistemi tramviari attualmente in servizio in Italia vediamo che entrambe le due Metrotranvie sono al livello della linea 1 di Firenze, ad oggi la linea italiana più produttiva in termini di pp/km.




Sono state ventilate le ipotesi più stravaganti circa il perché dei ritardi sull’avvio dei lavori di queste due linee così importanti. Tra le voci, tra gli emendamenti alla Legge di Stabilità (in discussione) abbiamo letto dell’ipotesi di dirottare parte del finanziamento della linea per Desio-Seregno (180 M€) alla linea 2 del sistema tranviario di Padova. Il sistema padovano (oggi una sola linea di “tram su gomma”) è un sistema che necessita sicuramente di un potenziamento. Ma è un sistema che presenta delle diseconomie (torneremo sull’argomento) per la tecnologia scelta. Ma soprattutto è un sistema con una produttività nettamente inferiore a quella minima attesa per le metrotranvie della Brianza. La linea 1 di Padova attualmente si attesta sui 17.000 pp giorno: le nostre simulazioni mostrano che con un potenziamento del servizio il plafond di carico si attesta sui 27.000 pp giorno. Per una linea di 10 km il carico specifico è di 2.700-3.000 pp/km. Le metrotranvie della Brianza hanno un carico specifico doppio: lungi dall’innescare una guerra tra poveri, perché il trasporto pubblico in Italia necessiterebbe di un potenziamento diffuso a tutte le realtà, non si può non ammettere che in tempi di spending-review i fondi – quando disponibili - andrebbero dirottati sui progetti a maggiore produttività. Questo è il solo per abbattere le diseconomie che stanno fornendo l’alibi agli assassini del trasporto pubblico italiano. Ed è il solo modo per innescare quella corsa alla qualità progettuale e realizzativa che potrà trasformare il TPL da servizio a perdere in un motore per la ripresa del Paese.


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