Diciamo no alla fine del servizio tranviario sulla comasina
Pubblichiamo il comunicato delle associazioni che si mobilitano per salvare il tram Milano-Limbiate minacciato di una nuova e definitiva chiusura.
Lasciamo parlare il comunicato ma prima vogliamo ricordare solo una cosa: attualmente la linea Milano Comasina-Limbiate raggiunge una velocità commerciale d'esercizio di 22 km/ora.
Per una linea di Trasporto Pubblico di superficie questa è veramente un ottima velocità, e per farci meglio capire ricordiamo che la velocità commerciale delle metropolitane è di 30 km/ora (con una differenza non da poco però: costruire un metrò costa 10 -dieci- volte una linea di tram).
Pur da aggiornare e rimodernare la Milano Limbiate svolge la sua insostituibile funzione, vogliamo lasciarla chiudere?
(vedi anche: Approfondimento su linee Milano-Limbiate e Milano-Seregno)
DICIAMO NO ALLA FINE DEL SERVIZIO TRANVIARIO SULLA COMASINA
Lettera aperta agli utenti ed ai rappresentanti eletti nelle Istituzioni Locali
Prima o poi doveva succedere. Da qualche settimana sono comparsi i limiti a 30 km/h sulla tranvia di Limbiate. Un brutto segnale che dà inizio a quel percorso che, in mancanza di interventi concreti, porterà alla chiusura della linea tranviaria. Cose già viste sulla linea Milano-Desio (chiusa nel 2011) per la quale sembra stiano finalmente (dopo 4 anni!) cominciando i lavori di ricostruzione.
La Milano-Limbiate avrà lo stesso destino? Temiamo di sì anche se non siamo affatto sicuri che verrà ricostruita. Nel 2012 la mobilitazione degli utenti e delle Associazioni che promuovono il tram aveva fatto sì che la linea venisse riaperta dopo un breve periodo di chiusura per lavori di manutenzione straordinaria. L'idea era di far arrivare la linea attuale fino allinizio dei lavori per la linea nuova.
Questi i fatti:
Il progetto della nuova linea si è arenato a causa della mancata firma da parte degli Enti interessati (Regione, Provincia di Monza e Brianza, Area Metropolitana, Comuni della linea) della nuova ripartizione degli oneri finanziari dopo quella ormai superata dell'agosto 2012 e soprattutto dalla mancata validazione del progetto definitivo fatto da MM.
Quanto detto al punto precedente ha causato la momentanea revoca del finanziamento statale di circa 60 milioni con l'impegno da parte del Governo a ripristinarlo quando la situazione fosse stata risolta a livello locale.
Dopo gli interventi del 2012 non ne sono stati effettuati altri di rilievo sulla linea attuale e soprattutto sul materiale rotabile che necessita di interventi urgenti.
Da informazioni ricevute, l'USTIF avrebbe chiesto un piano di ristrutturazione della linea in mancanza del quale sarebbe revocata l'autorizzazione all'esercizio.
Quindi che si fa? Il servizio tranviario deve restare su un asse importante come quello della Comasina!!!
Secondo noi non è più tempo di meline ed indugi, soprattutto a livello locale. Infatti è da qui che deve partire la spinta per la ricostruzione della linea. In particolare dovrebbero essere proprio i Sindaci dei Comuni interessati a volere questo importante mezzo di trasporto per i propri cittadini.
Ci pare che, vista la situazione, le cose da fare urgentemente siano le seguenti:
Convocazione entro il mese di settembre da parte del Sindaco Metropolitano Giuseppe Sala (Ente responsabile della realizzazione della nuova linea) e da parte dell'Assessore Regionale Alessandro Sorte di un tavolo con la Provincia di Monza e Brianza e con tutti i Comuni interessati. In questo tavolo, una volta per tutte, si dovrebbe firmare il protocollo d'intesa sulla ripartizione degli oneri e dare mandato all'Area Metropolitana di procedere speditamente alla revisione del progetto ed alla sua validazione. Ciò allo scopo di sbloccare i fondi ministeriali attualmente bloccati proprio per l'inerzia degli Enti Locali.
Sappiamo che sono tempi difficili per tutti gli Enti, ma, vista l'importanza dell'opera, è necessario l'impegno di tutti nel reperimento delle risorse necessarie. La politica deve fare delle scelte, privilegiando ciò che è importante. Il trasporto pubblico lo è ed è lì che gli Amministratori verranno giudicati.
A proposito della mancata validazione del progetto, ci pare che il Comune di Milano, quale azionista di maggioranza di MM, dovrebbe dare mandato alla stessa di procedere alla sistemazione in tempi rapidi del progetto senza oneri aggiuntivi. Sarebbe veramente assurdo che, per un errore di MM, si debbano pagare altri soldi.
Studio della situazione della linea attuale allo scopo di valutare quali interventi siano possibili al fine di far proseguire l'esercizio fino all'inizio dei lavori per la nuova linea analogamente a quanto fatto nel 2012. A questo proposito potrebbero venire impegnate risorse della Regione già a bilancio per il progetto di ricostruzione attualmente bloccato e che sarebbero stornate per altri progetti in caso di non utilizzo.
Chiediamo quindi:
Che le Associazioni ed i Comitati vengano a breve convocati dalla Regione e dal Sindaco metropolitano ad un tavolo di aggiornamento sulla situazione della linea attuale e sul progetto di ricostruzione della stessa.
Che venga predisposto un immediato piano di risanamento della linea attuale affinché possa continuare a svolgere il suo servizio.
Che, in attesa del progetto di ricostruzione, non venga smantellato il servizio attuale, cosa che riteniamo inaccettabile per gli utenti.
Noi delle Associazioni e dei Comitati per il tram siamo sempre disponibili al confronto e cercheremo di tenere informati i cittadini sullo sviluppo della questione in modo che tutti possano giudicare i nostri rappresentanti in base a ciò che faranno.
Invitiamo tutti i cittadini e gli utenti che hanno a cuore questa linea ad aiutarci ed a farsi sentire con i propri rappresentanti a livello locale. Solo con la partecipazione e la mobilitazione si otterrà qualcosa...
Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (UTP)
Comitato per il tram Gruppo Naturalistico della Brianza
Gruppo "Salviamo il tram della Comasina Milano-Limbiate"
Gruppo Mobilità Monza e Brianza (GMMB)
Rappresentante dei Viaggiatori alla Conferenza regionale del TPL
5 settembre 2016
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