2 milioni di euro contro lo zero per cento...


Due milioni di euro per mettere i tornelli "anti-furbetti" in tre fermate della metro. Siamo sicuri che il gioco valga la candela?

Prima della fastidiosa istituzione dei tornelli chiusi in uscita il tasso di evasione sulle linee della metropolitana milanese era, fonte Atm, dello 0,9% (zero virgola nove!).
Inevitabilmente dopo la chiusura questa cifra, già di per se irrisoria, sarà scesa ulteriormente.

Ma per il Comune di Milano e Atm, di cui il Comune è  proprietario, è necessario recuperare quel 0,x di evasione o piuttosto ci sono motivi che con l'economia dell'Azienda non c'entrano niente?

Due ipotesi:

La prima è che nel generale clima di involuzione culturale e politica che viviamo anche il Comune voglia fare la sua parte e rincorrere la parte più becera e retrograda della società, quella che è stata portata a pensare di essere costantemente sotto attacco dei cattivi, che chiede più repressione e controllo e se ne frega di chi ha meno possibilità ma più difficoltà, colpevole di non saper essere come gli altri, con un lavoro e una vita disciplinata e "rispettabile". Questa lotta al "degrado", o per meglio dire ai poveri, porterà tanti voti? Forse, ma a costo di essere parte del problema senza risolverlo.

La seconda ipotesi è che il Comune si appresti in un tempo più o meno breve a trasformare Atm in una società appetibile ai privati, con conti ed entrate che ne rendano la quotazione di vendita interessante. E in questo scellerato modo alienare dal patrimonio pubblico una azienda che è di proprietà di tutti i cittadini rendendola un'altra delle tante aziende che hanno il solo scopo di creare profitto e dividendi per i pochi proprietari (già ricchi).

E' questo che vogliamo. E' questo che ci serve per migliorare la società in cui viviamo?

Più banalmente non serve per migliorare il servizio, anzi, ci sembra che col servizio non c'entri proprio niente. Due milioni buttati in propaganda e pubblicità.


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Milano, 13.10.18