LE ASPIRAPOLVERI E L'IPOCRISIA DEL MONDO AUTOMOTIVE
(Testo ripreso dalla, sempre interessante, pagina Facebook di Genitori Antismog)
Vi raccontiamo una storia di “due pesi e due misure”, ossia di come certe regole applicate su beni come l’aspirapolvere non valgono... per le auto. Eh?!
Non tutti sanno che dal 2017 non è più possibile vendere aspirapolveri con potenza superiore ai 900 Watt nei paesi dell’Unione Europea.
I tecnici della Commissione Europea si sono infatti resi conto che le case produttrici di aspirapolveri per vendere puntavano sempre più sulla potenza ma senza nessuna attenzione sull’effettiva capacità di aspirazione. E quindi sul mercato sono arrivate aspirapolveri sempre più energivore e rumorose da 1300W, persino da 1800W…
Perché alle case produttrici di elettrodomestici veniva più semplice comunicare “più potenza= più aspirazione”.
In realtà una maggiore potenza non significava necessariamente una migliore capacità di aspirazione e quindi la UE ha posto giustamente un limite alla potenza massima risparmiando così elettricità, CO2 e inquinamento da produzione di energia elettrica. Secondo la Commissione Europea la riduzione di potenza delle aspirapolveri ha portato a risparmiare fino a 20 TWh (20 miliardi di kWh!) di elettricità all’anno, l’equivalente dell’energia elettrica consumata da tutte le abitazioni del Belgio in dodici mesi – senza che le case degli europei siano più sporche per questo!
Se passiamo ai beni “automobili”, scopriamo invece che tali ragionamenti di risparmio energetico non vengono applicati…
Per capire bene fino a che punto si spinge tale differenza di trattamento, proviamo ad analizzare i criteri di riferimento:
VELOCITA’ DI SPOSTAMENTO
in una città come Milano la velocità media di spostamento in auto è fra i 12 e 15 km/h e il limite di velocità massimo su tutto il territorio nazionale è di 130 km/h. Però vengono continuamente messe in commercio auto con 100, 200, 300 fino a 600 CV di potenza e che possono andare a 160, 200, 300 km/h.
Perchè?
Se lo ha fatto con le aspirapolveri, l’Unione europea dovrebbe porre dei limiti di potenza e velocità anche e soprattutto alle automobili, in modo da risparmiare milioni di litri di benzina e gasolio e kWh (nel caso delle auto elettriche) sprecati inutilmente per muoversi a passo di lumaca in città o al massimo a 130 km/h in autostrada.
Potenze sempre maggiori che fra l’altro richiedono auto sempre più ingombranti e pesanti, quindi con maggior consumo di materie prime quali acciaio e alluminio per i telai e materie plastiche per interni, e che consentono accelerazioni e velocità massime che mettono nelle mani delle persone delle potenziali armi.
Il fatto che qualche casa automobilistica come Volvo e Renault abbia introdotto volontariamente dei limitatori di velocità su alcuni modelli - limitatore a 180 km/h! - è una foglia di fico.
Il limite massimo infatti resta sempre 130 km/h, quindi che senso ha consentire di poter arrivare comunque fino a 180 km/h? (Inoltre tutti sanno che quelle centraline sono facilmente ‘sbloccabili’ dagli elettrauto appena uscite dal concessionario…)
I PARAMETRI ECO E SPORT. E L'ISA.
Le auto hanno ormai delle configurazioni elettroniche che consentono di tarare i parametri di motore e sospensioni su “ECO” o su “SPORT”.
Anche questa è una grande ipocrisia: siamo in emergenza climatica e con 3300 morti sulle strade solo in Italia: l’unico settaggio che dovrebbe essere permesso e non modificabile dovrebbe essere quello ECO. Le auto dovrebbero avere come obiettivo quello di risparmiare più possibile, non di correre più veloce. Le auto e le moto non sono mezzi per fare sport sulle strade pubbliche. Se uno vuole fare uno sport motoristico usa mezzi da corsa su circuiti dedicati.
Per esempio, se l’industria automobilistica è davvero così impegnata per la sicurezza, perché non propone obbligatoriamente l’adozione del sistema ISA, l’Intelligent Speed Adaptation? L’ISA è il sistema che in base alla posizione GPS dell’auto limita automaticamente la velocità massima. L’auto entra in una Zona 30 e in modo automatico non può superare i 30 km/h, fuori città non può superare i 90 km/h e in autostrada i 130 km/h.
Ma soprattutto, perché limitare la velocità e non anche la potenza? Il mondo automotive dovrebbe ripensare totalmente il proprio prodotto e invece di insistere su dimensioni, potenza, prestazioni, puntare su compattezza, efficienza, sicurezza.
Ma questi valori evidentemente non vendono… e infatti continuiamo a vedere pubblicità di auto sempre più grandi che corrono veloci e libere, con richiami al mondo degli sport motoristici, con potenze, accelerazioni e velocità sempre maggiori.
LE EMISSIONI
Il risultato di questa politica commerciale è che nonostante il progresso tecnologico le emissioni di CO2 delle auto continuano ad aumentare. L’Agenzia per l’ambiente europea ha infatti rilevato che le emissioni medie delle auto vendute sono tornate a salire nel 2017 e nel 2018 (di 2,8 g CO2/km in totale) e nel 2019 ci si attende un ulteriore aumento di 1,6 g CO2/km, per arrivare a 122,4 g CO2/km. Questo perché si vendono auto sempre più grosse e pesanti che richiedono motorizzazioni sempre più spinte.
E LA LIBERTA’?
Qualcuno potrebbe obiettare: non si può limitare la libertà, ci sono i limiti di velocità, quindi uno è libero di comprare un’auto da 200 km/h ma poi sta a lui rispettare i limiti a 130 km/h o a 30 km/h in città. Per evidenziare il paradosso di questa affermazione è come se l’Unione Europea avesse concesso di vendere aspirapolveri da 1800W con però l’obbligo per il consumatore di regolare la potenza su 900W al massimo.
Non ha molto senso, no? Ma dato che il nostro cervello ha subìto per decenni il lavaggio del marketing automotive, che ci faceva credere al mito della velocità, della potenza e delle prestazioni, la soluzione di limitare per legge velocità e potenza nemmeno ci viene in mente... a noi, figurarsi alle case produttrici.
Alla luce di tutto questo, Milano, la nostra città, ospita nelle sue piazze e nelle sue strade faticosamente conquistate alle pedonalità il Milano Monza Motor Show, una manifestazione anacronistica e retrograda, dove non ci sono proposte veramente innovative come quella di ridurre le dimensioni, la potenza e la velocità delle auto, e quindi una mobilità privata efficiente e sostenibile, ma anzi dove si sottolineano le “prestazioni”, le "potenze", le 'hyper' e 'super' car, nel contesto del “tempio della velocità” dell’autodromo di Monza. E poco importa se un'auto da 2 tonnellate, con 300 CV e da 250 km/h abbia il motore diesel, ibrido o elettrico: rimane sempre un mezzo inefficiente e pericoloso.
Piccola aggiunta al testo di cui sopra:
Quanto paga il Milano Monza Motor Show per l'occupazione di suolo pubblico?72 mila Euro al posto di 437 mila Euro, praticamente riceve uno sconto di 365 mila Euro.
Tratto dalla pagina facebook di Giacomo Negri:
Quando la transizione ecologica diventa un vestito da mettersi e togliersi a seconda delle occasioni.
Tra l'altro, giusto per fare qualche confronto, con quei soldi si potrebbero fare circa 45 km di rete ciclabile d'emergenza (https://bit.ly/3cBympj) o ristrutturare 22 alloggi di edilizia residenziale pubblica (https://bit.ly/2SiIlJh).
https://delibere.comune.milano.it/documents/99192
Milano, 11.6.21