Tpl e Covid - In queste condizioni non agire è un delitto

L'abbiamo detto molte volte noi e tante altre realtà che si occupano di trasporto pubblico e ambiente, ma malgrado l'attuale drammatica situazione le istituzioni continuano a rimanere sorde a ogni evidenza.

In questo momento storico velocizzare il trasporto pubblico non serve solo a migliorare la mobilità e la salute dei cittadini, è soprattutto L'UNICO MODO reale per aumentare la frequenza dei mezzi e in questo modo diluire la presenza degli utenti sui mezzi aumentandone così il distanziamento fisico a bordo.

Quando Atm, Comune e Regione dicono che il tempo necessario per acquistare nuovi mezzi richiede molti mesi o anche anni dicono il vero, ma velocizzare il percorso dei mezzi è una cosa fattibile in poco tempo, e richiede un investimento che, se paragonato all'acquisto di nuovi mezzi, è assolutamente risibile.

Semafori asserviti che fanno trovare il verde e corsie protette che lasciano sempre strada libera ai mezzi pubblici, più l'abolizione di alcune norme inutili, permetterebbero di aumentare in molti casi la frequenza dei mezzi fino al 70% o 100% dell'attuale!

Questo, per dirlo con altre parole, significa che se un mezzo raddoppia la propria velocità commerciale dimezza il tempo necessario a compiere il proprio percorso. Quindi se prima la frequenza di una determinata linea era di un passaggio ogni 10' minuti poi sarà di 5', e quindi la stessa quantità di persone che prima si sarebbe pigiata su un mezzo ora sarà distribuita su due mezzi. E tutto questo senza dover aumentare il personale e acquistare nuovi mezzi.

Ciò significa dare una risposta rapida alla necessità di distanziare le persone sui mezzi, in tempi utili e a costi molto bassi.

Inoltre la messa in opera di questi provvedimenti, portando a una forte riduzione dei tempi di viaggio, non solo sarebbe molto apprezzata dagli utenti del tpl, ma la maggior velocità commerciale e frequenza spingerebbe molti cittadini, superata l'emergenza sanitaria più stringente, a lasciare a casa l'auto per usare tram e bus portando a un miglioramento della qualità dell'aria della nostra città.
Vogliamo ricordare a proposito che recenti studi mettono in correlazione l'inquinamento da polveri sottili, come il famigerato pm2.5, con la maggior vulnerabilità dei nostri corpi al decorso grave della malattia provocata dal covid 19. 

Perchè a Milano non si è ancora fatto niente di tutto ciò?
Non agire in una situazione così drammatica per noi si configura come un delitto.

Non è più sostenibile la concezione sorpassata e deleteria della città costruita in funzione dell'auto privata. In molte parti del mondo c'è in atto un ripensamento che ribalta la gerarchia della mobilità attuale, dando priorità al trasporto pubblico di massa e alla "mobilità dolce", e ricollocando l'auto all'ultimo invece che al primo posto delle priorità.

Bisogna che le nostre istituzioni decidano da che parte stare, se dalla parte di chi intende la città come una fabbrica di soldi a cui vendere solo auto, cemento e veleno, o intraprendere un radicale ripensamento della città, per renderla più vivibile e salubre per chi ogni giorno ci lavora e ci vive.

Tutto il mondo, e Milano in particolare, ha già pagato un tributo di lutti enormi per la pandemia, e conoscere delle soluzioni ma non applicarle non è accettabile

Non esistono giustificazioni valide, si deve procedere immediatamente all'asservimento dei semafori di tutte le linee tranviarie e di forza della rete di superficie, e l'istituzione di corsie protette per tutti i mezzi a partire dalle linee tranviarie. A Milano la velocità commerciale media della rete tranviaria è di 10km/ora, altrove arriva anche a 22km/ora. Ci sono ampi margini di miglioramento.

VELOCIZZARE IL TRASPORTO PUBBLICO È L'UNICO MODO,  
IN TEMPI UTILI E A COSTI BASSI, 
PER AUMENTARE LA FREQUENZA DEI MEZZI 
E DI CONSEGUENZA 
IL DISTANZIAMENTO FISICO A BORDO.

Realizzarlo è tecnicamente fattibile, chi non lo fa si assume una tremenda responsabilità.


Differenza in minuti dei tempi di percorrenza fra Milano e varie città europee



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Milano, 20.1.21