Con una tempismo comico degno di Stanlio e Ollio le nostre Istituzioni sono riuscite ad accorgersi solo adesso, in piena seconda ondata della pandemia, che con le scuole, gli uffici e le fabbriche aperte sui mezzi pubblici si creano assembramenti. Impossibile da prevedere!
Cosa non è la genialità, eh?
In questo articolo ci limitiamo all'aspetto che riguarda il trasporto pubblico (forse potremmo includere anche i banchi con le rotelle?) ma la situazione sarebbe comica, se non fosse terribilmente drammatica, sotto ogni aspetto delle misure prese da governo e regioni per contrastare il dilagare della pandemia.
I responsabili di questo colpevole ritardo e inefficienza abbozzano come giustificazione gli inevitabili tempi lunghi per poter acquistare nuovi mezzi, necessari per incrementare le corse e quindi diluire la densità di utenti sui mezzi pubblici.
Ma comprare nuovi mezzi non è l'unica soluzione, per lo meno non è la prima e più rapida da prendere in questa situazione (lo è casomai in prospettiva).
E' possibile aumentare le capacità del Tpl sfruttando meglio quello che già c’è!
Noi ne parliamo da anni perchè è da sempre una necessità per preservare il diritto alla salute e alla mobilità dei cittadini, ma ora è diventata una necessità irrimandabile!
Il primo e più veloce modo di rispondere alla necessità di aumentare la capacità del tpl è aumentarne la velocità e la regolarità, cosa che si traduce automaticamente in un aumento delle frequenze, tramite l'istituzione di corsie protette e semafori asserviti.
Questi relativamente semplici ed economici provvedimenti permettono di aumentare la frequenza dei mezzi delle linee di superficie in alcuni casi fino al 100% di quella attuale, utilizzando gli stessi mezzi e lo stesso personale di adesso!
Semafori asserviti vuol dire che quando arriva il tram scatta il verde e le macchine si fermano, che se necessario lo spazio per le auto viene ristretto perchè al centro della strada si realizza una corsia per i mezzi pubblici protetta da barriere fisiche (come dei cordoli, salvagenti o altro), e i mezzi pubblici scorrono senza rallentamenti o incagli.
La fattibilità di tutto ciò non è una questione tecnica, per quello basta copiare quello che da vent'anni fanno nel resto del mondo, ma ci vuole la volontà politica di farlo, che significa prima di tutto rimodulare la gerarchia delle strade mettendo al primo posto il trasporto di massa e subordinando a quest’ultimo quello privato.
Ciò non risolve completamente il problema dato dal Covid19, ma di sicuro, oltre a essere fattibile in tempi brevi, è l'unica cosa che può permettere una diluizione degli utenti.
Altri provedimenti, come istituire un po’ di km di piste ciclabili, sono positivi ma pensare che queste possano assorbire uno spostamento immediato e di massa di cittadini dalle auto e mezzi pubblici alla bici è pura demagogia.
I motivi per cui a Milano non si è mai investito sul tpl di superficie sono a nostro avviso sostanzialmente due: il primo è legato a una mentalità vecchia di 40 anni mai aggiornata, l'altro, e forse il principale, è l'interesse a lasciare il tpl di superficie a languire nel traffico per dimostrare che l'unica soluzione sono nuove metropolitane, molto onerose per le casse pubbliche ma anche molto remunerative per le aziende che le costruiscono, nonchè medaglia da esibire per i politici che se ne fanno bandiera.
Invece le soluzioni sono anche altre, per esempio col costo della sola M4 si sarebbero potute costruire (e sarebbero già finite) 10 (dieci) veloci e moderne metrotranvie di superficie! Immaginiamo cosa vorrebbe dire se adesso ci fossero 10 moderne linee a grande capienza che collegassero l'hinterland con Milano.
Quante decina di migialia di auto in meno ogni giorno? Quale migliore qualità dell'aria?
Il Covid19 sta dimostrando, oltre ogni ragionevole dubbio, quanto tutto nella nostra società sia improntato alla ricerca del profitto per pochi a spese di tutti gli altri.
E' il momento di cambiare, non c'è motivo al mondo per non farlo. Questa volta non è l'Europa che c'è lo chiede, è il Covid! Il trasporto pubblico deve essere considerato un bene comune perchè da esso deriva il bene e la salute del nostro ambiente e di tutti i cittadini e le cittadine.
Milano, 20.10.20