Covid19 - non ci siamo ancora

Siamo sempre più vicini al dunque, e la riapertura (oculata o meno che sia) delle produzioni e della circolazione delle persone presto si tradurrà nel rivedere le nostre strade animarsi di persone e veicoli.

A questo proposito ieri l'assessore alla mobilità Marco Granelli ha pubblicato un lungo post sulla sua pagina facebook in cui spiega come il Comune di Milano e il suo assessorato hanno intenzione di affrontare la situazione.

I provvedimenti che l'Assessore indica nel suo post sono anche in parte condivisibili, in linea di massima vanno nella direzione giusta, ma ancora una volta non si mette mano alla velocizzazione del trasporto pubblico di superficie, vanificando in grande parte le potenzialità che si potrebbero mettere in campo.

Non c'è accenno a far partire finalmente l'asservimento dei semafori ai mezzi pubblici, non si parla di nuove corsie preferenziali, non si parla di abolire la demenziale norma che rallenta la velocità dei mezzi.

Tutte cose fattibili, e particolarmente necessarie in questo momento in cui l'unico modo per poter svolgere un servizio utile, e allo stesso tempo tenere il necessario distanziamento fra i passeggeri, è aumentare (di molto) le frequenze dei mezzi.
Quello che noi proponiamo da anni permetterebbe di aumentare considerevolmente la puntualità e la frequenza di tram e autobus senza neanche bisogno per Atm e Comune di mettere mano al portafogli per nuovo personale e nuovi mezzi (*1)

Ma Assessore, ci rivolgiamo a lei, perché non assumete da subito queste semplici proposte che tutti gli esperti di trasporto pubblico richiedono da anni?
Ci dica qual'è la maledizione che impedisce alla città di Milano, almeno sotto questo aspetto, di assomigliare un po' di più ad altre città europee e non solo?


(*1) Dopodichè per rispondere strutturalmente al disastro ambientale e sanitario in cui ci troviamo, sarebbe auspicabile e necessario un ancora più massiccio potenziamento del tpl, con assunzione di nuovo personale, acquisto di nuovi mezzi e ampliamento della rete e dell'offerta.
Sarebbero soldi spesi per il bene di tutti noi e del pianeta.



Il testo integrale del post pubblicato il 20.4.20 dall'assessore Granelli sulla sua pagina facbook:

La mobilità al tempo del coronavirus: siamo in emergenza e per la fase due dobbiamo organizzarci perché tutti quelli che devono muoversi per fare funzionare la città, lo facciano nel modo più sicuro per loro e per impedire il contagio. Non potremo avere metropolitane e bus superaffollate e quindi dovremo fare molto più lavoro a distanza e distribuire meglio gli orari. E poi, per evitare di avere un altro milione di auto nelle strade, dovremo potenziare le due ruote: più biciclette e più scooter elettrici, e anche monopattini. E anche più sharing. Quindi più ciclabili, semplici e veloci. La nostra metropolitana trasportava circa 1.400.000 persone ogni giorno. Per tenere la distanza di un metro, pur mettendo il massimo del servizio, come nel pieno della stagione invernale, questo numero dovrà scendere al 25-30%. Per raggiungere questo obiettivo possiamo lavorare per una forte collaborazione tra istituzioni, cittadini e imprese. E cioè con il lavoro a distanza, la diversificazione degli orari e dei tempi bisognerà diminuire il numero degli spostamenti e spalmare gli orari, diminuendo le ore di punta. ATM farà in modo che l’accesso alla metropolitana sia contingentato, informando quando si giungerà al livello di saturazione, e poi sulle carrozze e sui bus segnaleremo sul pavimento e sui sedili la distanza da tenere, e possibilmente anche nelle stazioni della metropolitana, alle fermate in strada. Noi e ATM faremo il massimo, chiediamo fin d’ora ai cittadini di seguire bene le regole e aiutarci. 
L’altra grande azione è compiere un salto di qualità sull’utilizzo della bicicletta. Per questo stiamo mettendo in campo un’azione straordinaria di realizzazione di percorsi ciclabili e di zone 30. Stiamo predisponendo atti e progetti per mettere in strada circa 35 km di nuovi percorsi ciclabili, da aggiungere ai poco più di 200 già esistenti, in un tempo compatibile con l’emergenza. E i primi saranno realizzati in maggio e giugno 2020. Tre sono le modalità alle quali abbiamo pensato. La prima è fare percorsi ciclabili e pedonalità che allarghi i marciapiedi dove è necessario camminare meno fitti, nel minore tempo possibile, in sola segnaletica. Significa tracciare in strada, lungo le principali direttrici, percorsi ciclabili lungo i marciapiedi, e tra il marciapiede e la sosta, e disegnare allargamenti dei marciapiedi laddove più stretti. Ci abbiamo già provato in qualche iniziativa di urbanismo tattico, e funziona. Un primo esempio sarà l’asse tra piazza San Babila e Sesto Marelli lungo corso Venezia, corso Buenos Aires, viale Monza. Una seconda modalità sarà utilizzare i controviali di assi della nostra città facendoli diventare zone 30 e far circolare le biciclette insieme con gli altri, ma in migliori condizioni di sicurezza e a bassa velocità. L’esempio è l’asse da piazzale Lagosta nel quartiere Isola fino al Parco Nord lungo viale Zara e viale Testi. Una terza modalità è insieme fare percorsi ciclabili e mettere in sicurezza strade e incroci lungo alcuni assi. Un mix di segnaletica e struttura L’esempio è l’asse tra piazza Bande Nere e Bisceglie lungo via Legioni Romane, via Berna e via Zurigo, con ciclabile in segnaletica tra marciapiedi e sosta e messa in sicurezza degli incroci con allargamenti dei marciapiedi e sicurezza degli attraversamenti pedonali. L’idea è anche che questa compresenza di segnaletica e struttura limitata alle parti essenziali, può essere la modalità per i nostri quartieri: fare zone 30 in questo modo ad esempio al quartiere Forlanini o Corvetto o all’Isola.
E infine con questa emergenza diminuire gli spostamenti significa più consegne a domicilio di farmaci e alimentari, ma anche altro, e poi più assistenza domiciliare e accompagnamenti. Per questo serve che in ogni strada ci siano posti di sosta per carico e scarico, oppure sosta breve. E qui stiamo lavorando per un piano speciale di posti di sosta breve in tutte le strade.
Per fare tutte queste cose abbiamo bisogno di risorse, ma anche di modifiche di regole del codice della strada. Per questo, anche insieme ai miei colleghi e colleghe di altre città e l’ANCI, stiamo interloquendo con il Governo per avere un fondo per investimenti come questi, maggiore duttilità sui lavori pubblici, regole più agili nel codice della strada. Le proposte le abbiamo fatte e speriamo ci siano risposte a breve.
Ed infine sappiamo che queste cose nessuna istituzione potrà farle da sola. Abbiamo bisogno di tanti cittadini responsabili che cambino comportamenti e che ci aiutino a cambiare in tanti. Sono certo che le associazioni e le categorie che incontrerò nei prossimi giorni avranno idee e proposte per aiutare Milano. Noi metteremo sul tavolo queste cose, ascolteremo le proposte e speriamo insieme di dare un forte segnale, per vincere il virus e vivere tutti meglio.


Milano, 21.4.20