Pubblichiamo due brevi ma circostanziati e condivisibili commenti allo sbandierato "potenziamento" dei mezzi di Atm.
Interessante distorsione comunicativa.
Lo slogan promette sfracelli, peraltro non verificabili di prima mano da chi dei mezzi pubblici si serve. Per di più, il milione di km promesso (che fa il verso al milione di posti di lavoro di berlusconiana memoria) è lo 0,7% del servizio complessivamente offerto.
Vero è che l'offerta è per sua natura discreta, quindi un tram in più, per quanto poco pesi sul totale, viene percepito dagli utenti di quella linea come un miglioramento palpabile.
Però rimane la crasi tra l'effetto "wow" dello slogan e ciò che succederà dal 4 settembre.
(Jonathan Monti)
Piuttosto, il potenziamento altro non è che un ritorno al recente passato.
Anzi, un mezzo ritorno, perché qualcosa si è comunque perso per strada.
A mio parere il Comune, ammesso l'errore fatto solo pochi mesi fa, avrebbe fatto più bella figura ad annunciare il riposizionamento delle corse senza tanti trionfalismi.
Oltre a questo trovo folle che:
1 - continuino a pasticciare con le linee, più volte l'anno, senza seguire (anzi, senza nemmeno avere) uno straccio di visione strategica
2 - queste modifiche siano frutto di richieste di sparuti gruppi di utenti che hanno man forte dai municipi in gran parte per questioni di consenso
3 - la rete diventi sempre più complicata, tortuosa, piatta (priva di gerarchia), ovvero tutto il contrario di quanto dovrebbe essere.
(Ivan Uccelli)
Milano, 30.8.17