Si sa che valgono molto di più le promesse d’eterno amore di un marinaio che le promesse pre-elettorali di un candidato alle elezioni, ma comunque ci e’ sembrato doveroso partecipare all’incontro “Il Tram che va veloce arriverà a Milano?” organizzato ieri sera da Utp (Utenti Trasporto Pubblico) con i candidati sindaci per Milano.
Per la verità di candidati sindaci presenti ce n’erano solo due, Patrizia Bedori per il m5s e Stefano Parisi per la coalizione di destra, per il centro destra di Sala c’era in sua rappresentanza l’attuale assessore alla mobilità Maran e per la lista Passera tale Parlatini.
La prima impressione e’ stata di una certa ignoranza sull’argomento fra i rappresentanti “della politica” presenti, a parte, giocoforza, l’assessore Maran.
In tutti i casi le dichiarazioni dei 4 ospiti non sono mai andate molto al di la di “sparate” elettorali (tranviarizzare la 90-91!!) e ammissioni (più o meno da leggere fra le righe) di poco interesse o contrarietà ad affrontare la tematica del trasporto pubblico in un modo nuovo, più al passo con le necessità ambientali che con quelle degli appalti.
Quello che c’è di sicuro, al di la delle dichiarazioni poco credibili o confezionate ad arte per il pubblico presente, è che a prescindere da chi vince le elezioni possiamo aspettarci privatizzazioni di beni pubblici per far cassetta (ad esclusione della Bedori che ha dichiarato espressamente di essere contraria).
Nelle tante dichiarazioni d’intenti possiamo citare Parisi che ha ammesso candidamente che lui non è un nemico dell’auto, Parlatini per cui la tolleranza zero con chi non paga il biglietto è al primo posto, Maran che rivendica il suo operato ma “ancora molto resta da fare”, e Bedori che dice di voler potenziare il trasporto elettrico (ma senza fare debiti… o ci sono i soldi in cassa o piuttosto si lasciano le cose come stanno).
Tutti indistintamente si sono dichiarati per la repressione del fenomeno dei “Portoghesi”, e a nessuno è neanche vagamente venuto in mente, o si è interessato, al fatto che forse non tutti quelli che evadono il biglietto lo fanno per spirito d’avventura, e che molti di loro se lo fanno e perché non possono permettersi di pagare neanche i pochi euro di un biglietto. Guai pensare che il trasporto pubblico, in quanto servizio sociale fondamentale, potrebbe essere gratuito per l’utenza ma a carico di tutti in base alle proprie condizioni economiche.
In compenso si sono tutti prodigati per trovare la soluzione tecnologica o di polizia per impedire a quell’uno per cento dei viaggiatori del metrò di viaggiare gratis. Insomma, la soluzione di tutti i mali.
La cosa più sensata l’abbiamo ascoltata nell’intervento dal pubblico di un giovanissimo ragazzo a fine serata: “siamo venuti qui per parlare di come rendere più veloci i tram e avete parlato di tutto tranne che di questo.”
A parer nostro non vale più di tanto approfondire oltre dichiarazioni fatte sotto elezioni, ma una prima impressione ce la siamo fatta: non possiamo stare ad aspettare dalla prossima amministrazione delle soluzioni, dobbiamo spingerla, qualunque essa sia, a prenderle. Questo è l’unico modo per pensare di avere qualche successo, come dimostrano le volte che in passato ci si è mossi dal basso in questo senso, come nel caso del comitato per il tram Milano Limbiate che fu capace di organizzare manifestazioni, pressioni e protagonismo degli stessi utenti e lavoratori della linea e che portò alla riapertura della linea stessa.
Conclusione: tram a Milano? Pendenza 90 gradi… (nel senso che e’ tutto molto in salita)
03.03.15
Candidati a sindaco e tram...
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