Expo fa male - Anche al trasporto pubblico

Il mega evento Expo, oltre a causare danni alle casse pubbliche, all'ambiente, ai diritti del lavoro (con Expo si inaugura il lavoro non retribuito) e alla giustizia (quante imprese che lavorano al cantiere sono state indagate per mafia?), riesce a causare danni anche al trasporto pubblico.

Conferma di questi giorni che la riqualificazione della linea tranviaria Milano-Limbiate rischia di vedersi scippare a favore di Expo, anche grazie alle lungaggini degli enti locali, i fondi già stanziati per la sua realizzazione. 
Mentre, fra le tante assurdità, si spendono 100 milioni per costruire l'inutilissimo canaletto di scolo del laghetto di Expo devastando 4 parchi cittadini, si "grattano" i fondi già stanziati per una infrastruttura col compito di portare migliaia di persone da e per la città in modo pulito ed ecologico.
Sull'altare del profitto di pochi (per chi non lo sapesse Expo è una società privata) viene sacrificata un'opera davvero utile e di cui c'è concreta necessità.


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Articolo tratto da Il Giorno: 

Milano-Limbiate, i fondi del tram nel mirino di Expo

Milano, 8 novembre 2014

Sessanta milioni di euro, di cui Expo non può fare a meno. Servono «per lanciare le ultime gare», aveva precisato qualche giorno fa il commissario unico, Giuseppe Sala. È la quota che avrebbe dovuto coprire l’ormai rottamata Provincia di Milano e che ora verserà il governo. Come? Dirottando i fondi di un’infrastruttura ancora al palo. Il ministero dei Trasporti e Regione Lombardia hanno tempo fino a fine novembre per decidere. Non oltre, avverte Expo. Gli enti stanno setacciando progetti e incartamenti per individuare la fonte da cui prelevare i soldi. E iniziano a circolare le prime voci. Come quella che vorrebbe sacrificata la metrotranvia Milano-Limbiate a favore di Expo.

L’infrastruttura risponde all’identikit tratteggiato dall’articolo 101 della legge di Stabilità 2014, che prevede che «al fine di garantire la tempestiva realizzazione delle opere Expo indispensabili per l’evento e per far fronte al mancato contributo in conto impianti dovuto dai soci inadempienti» (leggi: la Provincia di Milano) «sono revocati e rifinalizzati i finanziamenti statali relativi ad opere connesse all’evento» e mai partite. E senza i due milioni che avrebbero dovuto sborsare la Provincia di Monza e il Comune di Varedo, il potenziamento del tram Milano-Limbiate è a un binario morto. La trasformazione in metrotranvia è opera di cui si dibatte da anni. Il progetto riprende quota quando viene inserito tra le infrastrutture connesse (ma non necessarie) per Expo e si taglia il nastro della fermata Comasina della metropolitana 3. Costo dell’opera: cento milioni di euro. Il ministero dei Trasporti ne versa 60 tondi tondi. Proprio come la quota di cui oggi è a caccia. Tuttavia senza gli ultimi due milioni e un salvagente da Regione Lombardia, il progetto ritorna nel cassetto. «L’opera non si fa – conferma Franco De Angelis, assessore alle Infrastrutture di Palazzo Isimbardi –, è lettera morta. Io ho l’idea che ci sia una logica romana: le cantierabili vanno avanti, le altre no». La richiesta di usare quei fondi per l’Expo però non gli è arrivata: «Sono scelte romane».

C’è però un altro particolare che fa della Milano-Limbiate la candidata ideale per reperire i soldi di Expo. E cioè che già negli anni passati «sono venuti a chiedermi quei soldi per l’Esposizione – ricorda l’ex assessore provinciale ai Trasporti, Giovanni De Nicola –. Volevano anche quelli del nuovo tram Milano-Desio-Seregno, che invece è partito. In più così ai Comuni soci della Milano-Limbiate torna indietro un bel gruzzoletto. E chi ci rinuncia di questi tempi?».

(link all'articolo originale: http://www.ilgiorno.it/milano/tram-milano-limbiate-1.380783)
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09.11.14