Ferrovie soppresse e privatizzazione dell'acqua?


Spesso ci si chiede perché vengono prese certe strade piuttosto che altre all'apparenza incomprensibili, come decretare la morte di una linea ferroviaria piuttosto che sfruttarne le potenzialità come mezzo di trasporto pubblico utile ed ecologico.
Verrebbe da darne la colpa alla stupidità umana, o addirittura a quella "italica", ma è un modo di affrontare questi problemi in modo liquidatorio, che non permette di andare fino a fondo, fino al cuore del problema. Ad approfondire si può scoprire che praticamente sempre, dietro a certe scelte, ci stanno interessi dettati dalla logica del profitto che niente hanno a che fare con l'utilità pubblica e il bene comune.
Essendo noi cittadini il "Pubblico", essendo nostro il "Bene comune", perché dovremmo accettarlo?

Pubblichiamo un articolo a riguardo:

--
“Perché mai Pesaro è così interessata allo smantellamento della ferrovia Fano Urbino?”
di Associazione Ferrovia Valle del Metauro

Pesaro – Consideriamo  le recenti esternazione dell’assessore del comune di Pesaro Biancani sulla ferrovia Fano Urbino, poco consona al suo ruolo, dato che il percorso non insiste nel suo comune.

Pertanto  si ritiene  che Biancani non debba intervenire nel dibattito rivestendo il suo ruolo ufficiale. Nessun altro assessore di altri comuni si  è mai permesso di interferire nelle scelte del comune di Pesaro, quindi quanto afferma  Biancani  è da ritenere solo (!) opinione personale.


FerroviaRicordiamo ancora una volta che il Consiglio Provinciale nel 2009 si era espresso con la delibera 15/2009 a favore del ripristino, con obbligo al Presidente della Provincia di produrre progetti a tal fine.
Non solo ciò non è stato ottemperato ( caso gravissimo), ma la nuova Giunta provinciale nel 2010, guidata dal pesarese ed attuale sindaco di Pesaro Matteo Ricci, sovvertì,  in dispregio delle norme, la Delibera di Consiglio con una delibera di Giunta  (Deliberazione Giunta 217/2010).

Viene da chiedersi: perché mai Pesaro è così interessata allo smantellamento della ferrovia Fano Urbino?

Il suo traffico cittadino non verrà assolutamente perturbato dai treni, al contrario sarà alleggerito dalla minor  incidenza di traffico automobilistico privato e dalle corse di autobus.
Queste ultime si ascrivono a circa una sessantina  in direzione Pesaro Urbino (via Morciola) ed  un simile  numero nella direzione Fano Pesaro provenienti dalla Valle del Metauro,  soprattutto  nel periodo scolastico.

Potrebbe sembrare lodevole ed altruistico che  Biancani si preoccupi del traffico  che opprime  altri comuni e non il suo , tuttavia un tale atteggiamento sembra francamente poco credibile.
Per di più l’opinione espressa sui passaggi a livello non trova alcuna corrispondenza in alcuna altra parte d’Italia, dove i passaggi a livello, pur essendo una criticità per il sistema ferroviario,  sono paragonabili dagli esperti di traffico stradale  alla stregua  dei semafori….. presenti  numerosissimi sulle strade!

Su una linea locale, inoltre,  ipotizzando una ventina di treni nell’arco  giornaliero, riteniamo assai difficile che 20 chiusure  possano creare grandi  problemi alla circolazione stradale. Inoltre nel nostro progetto si attuerebbe una drastica riduzione degli stessi.

Di contro sono i numerosi semafori che, assieme alle tante fermate extraurbane di  autobus e superautobus, rallentano il traffico  lungo la congestionata via Roma a Fano e via Flaminia, contribuendo  all’aumento dell’inquinamento e alla pericolosità  in distretti urbani molto popolosi.
La risposta  ideale a tale situazione è, guarda caso, proprio il treno che  offre un servizio rapido e sicuro per le sua prerogativa di avere un percorso privilegiato, ovviamente, a patto di una gestione professionale adeguata e di  una politica di investimenti intelligente e consapevole.
Tutto ciò non è rappresentato dalla proposta di istituire un sistema di trasporto di tipo ciclistico che non offre nè una soluzione accettabile  ai problemi economici attuali nè una risposta adeguata alle esigenze  di sviluppo del comprensorio, data la minima potenzialità e limitazione d’uso offerta dal mezzo.

Ci  si chiede, per di più, che  cosa proporrà  l’assessore alle piste ciclabili  per  mettere in sicurezza i ciclisti che attraverseranno quelle pericolose intersezioni stradali? Forse vuole mettere un semaforo ad ogni incrocio?
In tal caso si creerebbero più code che nei passaggi a livello.

Pertanto, il futuro della  ferrovia Fano Urbino rappresenta per il comune di Pesaro ben altro problema ed altre opportunità.

Forse l’intromissione dell’assessore comunale di Pesaro, in vicende riguardanti territori  al di fuori della sua giurisdizione è sintomo del desiderio dell’ex capoluogo di provincia di tenere a freno lo sviluppo dei  comprensori limitrofi a favore del proprio?

Oppure il percorso della linea ferroviaria Metaurense interessa Marche Multiservizi, di cui il comune di Pesaro è socio di maggioranza, per la costruzione di un nuovo acquedotto? Infatti, già da tempo gli acquiferi sotterranei di Sant’Anna e San Lazzaro di Fossombrone sono allo studio della SpA che fa profitti con acqua e  rifiuti.

Ci auguriamo che le nostre supposizioni non corrispondano al vero, ma sembra troppo assidua la volontà dei politici pesaresi (Matteo Ricci, Mirco Ricci, Biancani)  di chiudere per sempre la possibilità del ritorno del treno nella Valle del Metauro per non dubitare della loro buona fede.


(articolo originale: http://www.pu24.it/2014/07/25/perche-mai-pesaro-cosi-interessata-smantellamento-ferrovia-fano-urbino/127602/ )


Gruppo facebook dei sostenitori della ferrovia Fano Urbino:
https://www.facebook.com/groups/42129071103/?fref=ts

20.08.14