Pioltello: il disastro si poteva evitare. Sicurezza, percepita o reale?

Fino adesso non abbiamo scritto niente sul tremendo disastro ferroviario avvenuto a Pioltello per aspettare che tutti gli elementi legati alla vicenda vengano chiariti e poterne quindi trattare a rigor di logica.

Una cosa nel frattempo ci viene spontanea dire: ma a forza di intendere il termine "Sicurezza" solo ed esclusivamente riferito (e abusato) nei confronti di chi commette reati, più o meno gravi, non è che ci siamo dimenticati il suo reale significato?

Pubblichiamo il seguente articolo che parla proprio di sicurezza, ma una sicurezza non facilmente strumentabile per fare campagne allarmistiche a fini elettorali o politici, bensì quella sicurezza il cui significato ci hanno fatto dimenticare.

Forse abbiamo bisogno di meno campagne (altamente sovraesposte) contro il "baubau cattivo sempre in agguato", e più campagne di prevenzione (tremendamente sottaciute) per tutelare la nostra salute sia quando viaggiamo, che quando lavoriamo, che in tutti gli altri aspetti che fanno parte della nostra vita in comune nella società.

E magari vedremmo in giro meno post indignati per un barbone che dorme in tram e finalmente più gente che richiede il rispetto dei diritti di tutti.



Perché è deragliato il treno a Pioltello
29.01.2018 - Movimento No Tav - Redazione Italia

Il treno non era dotato di sistema anti deragliamento

I Comitati popolari contro le Grandi Opere (No TAV della Valle Susa e No Tunnel TAV di Firenze) richiamano l’attenzione dei mezzi di informazione sul deragliamento del treno di pendolari a Pioltello.

Il grave incidente ferroviario avvenuto il 25 gennaio 2018 su una linea utilizzata da lavoratori, studenti e pendolari, sollecita ancora una volta la necessità di investire prioritariamente sulla sicurezza della circolazione dei treni su tutta la rete ferroviaria.

La Magistratura e le perizie individueranno forse la causa prima del deragliamento del treno.

Ciò che inquieta è che tutti i treni, ivi compresi quelli dei pendolari, non siano ancora attrezzati con il sistema anti deragliamento che costa meno di mille euro per vagone [1].[2]

Questi “rilevatori di deragliamento” fermano immediatamente il treno in caso di fuoriuscita dai binari anche di un solo carrello. Se le carrozze del treno di Trenord avessero avuto questo apparecchio, il deragliamento del treno sarebbe avvenuto a bassa velocità. Ma Trenord quando pensa alla sicurezza dei passeggeri installa delle telecamere sui treni nuovi, come scrive il Corriere della Sera il 16 novembre 2016[3].

La necessità di installare sui treni questo importante sistema di sicurezza è già stato posto dall’Associazione dei familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009, che da anni richiede che questo apparecchio sia installato anche sui treni merci, oltre che sui treni regionali e passeggeri.

Il P.M. Salvatore Giannino[4], durante la requisitoria del processo per il disastro ferroviario di Viareggio che provocò 32 vittime, ha parlato dell’antisvio, quel sistema che, applicato su ogni vagone, segnala immediatamente il deragliamento, fermando il convoglio.

La sicurezza è un diritto di tutte e tutti al di là di qualsiasi logica economica e di profitto: il Movimento No TAV e il Comitato No Tunnel Tav hanno chiesto ancora una volta con forza che si investa in sicurezza e manutenzione, invece che in grandi opere inutili e dannose, come il tunnel di Base di 57 km sulla Torino Lione e il tunnel sotto la città di Firenze.

Fermiamo lo spreco di denaro pubblico!

(articolo originale)



Milano, 30.1.18