Milano come il resto del mondo? Un augurio e un impegno.

Mentre a Milano si investe tutto e solo in nuove metropolitane sottraendo ogni risorsa allo sviluppo delle enormi potenzialità del trasporto di superficie lasciato a languire "in serie B", nel resto del mondo si fa diversamente.

A Parigi, per esempio, in questi giorni si è inaugurata un'altra linea tranviaria veloce (la T8) e si sta procedendo col completamento della rete che "dal 1992 non ha mai smesso di crescere", mentre altre 2 linee sono in cantiere ed è previsto il prolungamento di quelle già in funzione.
A Basilea, sempre in questi giorni, è stato aperto al pubblico il prolungamento della linea che riporta il tram, dopo 47 anni, a collegare la città Svizzera con la Germania e si procede col potenziamento di tutta la rete.
Ancora in Francia "Continua la tranviarizzazione delle città francesi. Il dato nazionale vede un totale di 490,2 km di reti tranviarie che diventeranno 847,9 nel 2020, un incremento del 72%"
Perfino nel regno incontrastato delle case automobilistiche e dell'asfalto, gli Usa, ci sono esperienze che dimostrano in modo lampante come un razionale e funzionale trasporto pubblico migliora in profondità l'assetto di una città e la vivibilità per i suoi cittadini.
E per continuare con gli esempi si possono citare i casi di Sidney in Australia, di Blackpool in Gran Bretagna e molti altri ancora, tutte situazioni in cui la progettazione del sistema di trasporto pubblico è in funzione della migliore ottimizzazione fra costi e prestazioni, fra necessità di mobilità e possibilità urbanistiche.

Perché qui da noi pare astruso concepire qualcosa di simile? 
Milano è così diversa dalle città che abbiamo citato o che si sono orientate in tal senso? 
C'è una diversa forza di gravità che qui impedisce di far circolare i mezzi in modo efficiente in superficie?

O si vogliono soprattutto spendere i soldi dei contribuenti in modo populistico (quanti voti può portare realizzare un metrò, considerando anche l'esperienza che a Milano si percepisce usando tram e bus?) e favorire le grandi imprese di costruzione (come Impregilo, Astaldi, etc…) trasferendogli massicciamente risorse pubbliche?

Non siamo pregiudizialmente contrari alla realizzazione di nuove metropolitane, in certi casi e con determinate situazioni urbanistiche il metrò è la scelta migliore e la sosteniamo. Ma pensiamo che prima di tutto sarebbe da valorizzare il trasporto di superficie sulla scorta dei modelli esteri cui abbiamo accennato, questo gioverebbe molto alla mobilità cittadina permettendo di ottenere una rete capillare e diffusa ad alta efficienza, con un rapporto tra spesa e risultato molto favorevole.

Come se ne esce da questa situazione?
Forse solo con l'intervento e la presa di parola diretta e dal basso degli stessi cittadini e cittadine che questa città la vivono e a cui in fondo questa città appartiene.
Questo è il nostro augurio per il 2015, un maggiore intervento di tutti noi per riappropriarci delle scelte che dall'alto vengono fatte e che determinano la fisionomia della nostra città.


(tutti i link di questa pagina portano ad articoli sul sito www.cityrailways.net, un ottimo sito di riferimento per chi si occupa di trasporto pubblico e che consigliamo per l'accuratezza e competenza)

Carta di Maximilian Dörrbecker (Chumwa)