Genova 19 novembre 2013. Manifestazione e occupazione del consiglio comunale di Genova contro la discussione della delibera sulla privatizzazione di AMT (trasporto pubblico locale), AMIU (rifiuti) , Aster (manutenzioni strade, verde pubblico, illuminazione pubblica, servizi vari), bagni e farmacie comunali.
Nel video il presidio e le proteste dei lavoratori in Via Garibaldi all'esterno del comune di Genova, nell'atrio e nella sala del consiglio comunale.
"… Il Consiglio comunale si riunisce per deliberare l’avvio della privatizzazione delle aziende comunali, cioè di AMT (Azienda municipalizzata dei trasporti), AMIU (l’azienda che gestisce il ciclo dei rifiuti), ASTER (che fornisce il servizio di manutenzione strade, giardini, illuminazione pubblica), farmacie e bagni comunali e a Palazzo Tursi centinaia di lavoratori e lavoratrici irrompono nella sala del Consiglio per rivendicare il mantenimento pubblico dei servizi.
Alle spalle, e tuttora in corso, c’è uno sciopero riuscito e decisamente serio. Ieri sera le lavoratrici e i lavoratori di AMT si sono riuniti in assemblea e hanno organizzato lo sciopero dei trasporti pubblici, sfidando la legge antiscioperi e la precettazione del Prefetto. Uno sciopero reale, deciso dal basso, radicale. Le strutture dei sindacati confederali e dell’autonomo FAISA hanno unitariamente sostenuto la lotta, anche per non essere scavalcati dall’iniziativa dei lavoratori.
Il risultato è stato che per la durata di 24 ore nessun mezzo dell’AMT è circolato in città: né autobus, né filobus, né funicolari, né metropolitana. La città è andata in automobile, a piedi o in bicicletta e lo sciopero è stato uno straordinario successo che potrebbe sferrare un primo colpo alla rassegnazione che sembrava regnare sovrana, in particolare nel capoluogo ligure.
Quando Guerello, il presidente del Consiglio comunale, ha chiesto ai vigili di allontanare gli “indesiderati”, i lavoratori avevano già occupato persino i seggi dei consiglieri, riempiendo fino all’inverosimile la sala del Consiglio comunale. Lavoratrici e lavoratori hanno ottenuto la sospensione del Consiglio e il rinvio, per ora, della delibera sulle privatizzazioni.
Il sindaco Marco Doria è stato contestato con forza, determinazione e ironia, un’ironia amara, considerando che per “salvare” l’azienda le lavoratrici e i lavoratori di AMT hanno dovuto subire decurtazioni salariali, aumento dei ritmi di lavoro e cassa integrazione. Il sindaco “arancione” e sponsorizzato da SEL è riuscito soltanto a balbettare che comunque l’azienda verrà rimessa in piedi, ovviamente per mezzo della sua consegna alla logica del profitto.
Successivamente un corteo ha accompagnato in Prefettura la delegazione trattante di CGIL, CISL, UIL e FAISA. E ha bloccato la centralissima piazza Corvetto. Ma l’incontro in Prefettura non ha avuto alcun esito positivo e, al momento, si prospettano altre 24 ore di sciopero totale dei trasporti pubblici urbani ..."